I Pinhdar: un sound sottile, lucente e resistente con cui ammirare la bellezza umana e difenderla
Marcello Nitti, fotografo professionista tarantino, divulgatore e studioso appassionato di cultura musicale, questa volta ci fa pervenire una sua recensione musicale in anteprima, che pubblichiamo volentieri.
di Marcello Nitti
I Pinhdar, da Milano, tornano quest’anno con un nuovo album e rilasciano al pubblico ben tre singoli prima dell’uscita dell’album “A sparkle on the dark water”.
L’avventura degli italianissimi Pinhdar sorvola il territorio enigmatico dell’essere creando con il loro sound uno strato sottile, lucente e resistente da cui ammirare la bellezza umana e difenderla.
La musicalità di Cecilia (voce) e di Max (strumenti) confina con delicatezza verso dolore e rinascita, e il percorso diventa avvincente perché conduce con partecipazione alla rinascita, superando gli inevitabili ostacoli.
Inizierei a parlare del loro secondo singolo (“Little Light“) pubblicato il 23 Febbraio del 2024, realizzato in video con un gruppo di talentuosi artisti che accompagnano il viaggiatore in un avvitamento sensuale grazie a un gruppo di danzatori. Bellissimo incontro fra la chitarra di Max e le tastiere che salgono di vigore e di passione. La voce di Cecilia, eterea e trasparente, indica ad occhi chiusi una nuova visione a cui affidarsi, ove ritrovare la giusta direzione. L’incedere della chitarra di Max avviluppata alle tastiere è davvero avvincente, ricorda da molto vicino le piano sequenze da colonna sonora. Un gran bel brano e un gran bel video. Il primo singolo (“Humans”) pubblicato il 19 Gennaio 2024, viene realizzato in video da una coppia di danzatori con l’aiuto della visual artist Telavaya Reynolds, in un bianco/nero che enfatizza il sound confidando in un passo certo e costante. Il tutto arriva in un finale struggente e di commovente nostalgia. La voce di Cecilia ancora una volta accondiscendente al ricamo sonoro di Max segue con pause e sussurri le evoluzioni delle due anime danzanti. Con tenacia e ardore il destino sarà liberatorio. Un brano che pulsa di linfa celeste.
Il terzo singolo (“Frozen Roses”), del 15 Marzo 2024 diretto ed animato da Marco Molinelli, acconsente a un ritmo trip hop elegantissimo che ti abbandona a sogni di grande speranza. Le scene si avvicinano alle fotografie di Richard Tuschman, dove il solo pensarlo aiuta a visitare nei nostri ricordi i momenti più segreti. Rose ghiacciate e intimi pensieri, insieme a scoprire in chiaro la nuova direzione.
Come scrive Michael Azzerad, “la nostra band potrebbe essere la tua vita”, si possono trovare analogie di sentimenti e di passione nella musica che per caso ascolti mentre una stazione radio la emette da un negozio di fiori. “A sparkle on the dark water “potrebbe essere un riflesso che proviene dalla solita fontana che si affianca durante il solito cammino pomeridiano. Quel bagliore illumina un nostro momento poco chiaro ed ecco che fermarsi per valutare dove siamo può solo far bene.
L’intero lavoro dei Pinhdar rovista nella pura essenza della vita tirandoci per la giacca ad ascoltare e a cogliere i semi della bellezza dimenticati.
Dei Pinhdar si possono guardare questi video su youtube:
Frosen Roses
Little Light
Humans
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