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«Leggi tu, leggo anch'io... leggiamo insieme». I libri che rendono più ricca la nostra vita

Un romanzo di svolta che descrive l’apatia e la decadenza della borghesia italiana

Questa volta l’appuntamento con la rubrica “Leggi tu, leggo anch’io… leggiamo insieme”, è con un classico della letteratura italiana del Novecento: “Gli indifferenti” di Alberto Moravia. “Fermetef” con la consueta verve fa la sua disamina di questo romanzo, infondendoci come sempre la voglia  di leggerlo o rileggerlo ancora.

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di Fermetef

Ritratto del 1982 di Alberto Moravia di Renato Guttuso (immagine internet)

Ritratto del 1982 di Alberto Moravia di Renato Guttuso (immagine internet)

Alberto Moravia, nato Alberto Pincherle il 28 novembre 1907 a Roma e deceduto il 26 settembre 1990, è stato uno degli scrittori più influenti del XX secolo in Italia. La sua opera è caratterizzata da una profonda analisi critica della società borghese e delle dinamiche psicologiche dei suoi personaggi. Moravia ha esplorato temi come l’alienazione, l’indifferenza e la decadenza morale, spesso attraverso una lente freudiana e marxista.
“Gli indifferenti”
“Gli indifferenti” è il romanzo d’esordio di Moravia, pubblicato nel 1929. Questo libro è considerato uno dei capolavori della letteratura italiana del Novecento e rappresenta una feroce critica della borghesia romana dell’epoca.
La trama
Il romanzo si concentra sulla famiglia Ardengo.
Mariagrazia Ardengo – La madre vedova, che ha una relazione con Leo Merumeci.
Carla Ardengo – La figlia ventiquattrenne, che viene corteggiata da Leo.
Michele Ardengo – Il figlio ventiquattrenne, che è profondamente disilluso e frustrato dall’ipocrisia che lo circonda.
Leo Merumeci è un uomo cinico e manipolatore che cerca di sfruttare la famiglia Ardengo per il proprio tornaconto. La relazione tra Mariagrazia e Leo è segnata dall’opportunismo, mentre Leo tenta di sedurre Carla, che è inizialmente passiva ma poi sviluppa una crescente consapevolezza della propria situazione. Michele rappresenta l’incapacità e l’apatia di fronte alla corruzione e alla decadenza morale della sua famiglia.
I temi del romanzo sono soprattutto l’indifferenza e l’apatia: i personaggi sono spesso caratterizzati dalla loro incapacità di provare emozioni autentiche e di reagire agli eventi che li circondano. Ma soprattutto la decadenza morale è il tema centrale del romanzo, esplora la corruzione morale della borghesia, mettendo in luce le ipocrisie e le false apparenze.
In tutto questo si sottende una profonda critica sociale: attraverso una descrizione realistica e a tratti spietata, Moravia punta il dito contro la società borghese italiana del tempo.
Lo stile
Moravia adotta uno stile sobrio e analitico, con una grande attenzione ai dettagli psicologici dei personaggi e alle loro interazioni. La sua prosa è chiara e diretta, senza abbellimenti superflui, il che contribuisce a rendere il romanzo ancora più potente nella sua critica sociale. Perciò l’importanza de “Gli indifferenti” è notevole poiché ha segnato un punto di svolta nella letteratura italiana, introducendo un nuovo modo di raccontare la realtà sociale e psicologica. L’opera ha avuto un impatto duraturo sulla letteratura e sulla cultura italiana, influenzando numerosi autori e diventando un punto di riferimento per la narrativa del Novecento.
In sintesi, Alberto Moravia, attraverso “Gli indifferenti”, offre una visione penetrante e critica della società borghese italiana, esplorando temi quali l’indifferenza e la decadenza morale con uno stile unico e influente.

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