Tutti pazzi per la ripartenza del "Teatro Nuovo" di Martina Franca
Una programmazione da applausi
Nella sua storia quasi cinquantennale il «Teatro Nuovo» di Martina Franca (Taranto), uno dei più grandi teatri dell’estrema provincia meridionale, ha aperto e riaperto numerose volte. All’inizio per problemi strutturali e legali, poi per varie problematiche burocratiche, ultimamente per questioni puramente gestionali. Una di queste riaperture è stata quella avvenuta il 14 marzo del 1981, più di quarant’anni fa, con una prima nazionale: la rappresentazione del «Grassiere» di Raffaele Nigro, messa in scena dalla compagnia dell’«Abeliano» di Bari con Vito Signorile. In proposito, l’articolo che testimonia l’ormai storico evento, lo si può reperire nel volume «Stampa – Quel modo nuovo di fare informazione» di Francesco Caroli (Artebaria 2017).
di Oreste Roberto Lanza
16 giugno 2023-16 giugno 2024, magni momenti annus per il Teatro Nuovo di Martina Franca. Un anno che ha visto lo storico palcoscenico martinese, ben quarantasette anni di storia, raccontare belle e importanti giornate di prosa, momenti musicali raffinati con al seguito magici occasioni di grande comicità ricalcata sulla realtà del momento con attini anche di irriverenza. Otto mesi di programmazione con oltre ventiquattro appuntamenti in programma: in realtà si è finiti per raccontarne circa sessanta di nuovi.
Il finale, sabato 25 maggio, col grande imitatore napoletano, premio Alighiero Noschese, Francesco Cicchella che ha deliziato galleria e platea con grandi momenti divertenti, buffi, umoristici e di grande imprevedibilità. È stato l’attimo che ha suggellato l’ottima programmazione messa in campo dall’organizzazione, in particolare dalla direttrice artistica Rosanna Pantone.
Tanti gli artisti saliti sullo storico palcoscenico. Per ricordare Luca Ward, il grande Mogol, Pinuccio di Striscia la Notizia, Pino Campagna , Fabio Concato, l’irriverente comico palermitano Angelo Duro con le sue tre serate sold out, Emilio Solfrizzi e Antonio Stornaiolo in arte Toti e Tata. Momenti musicali di rilievo: The New Day, Camera Soul, “Chiamatemi Mimì” e la Rimbamband. Non sono mancati momenti teatrali come quello di “Romeo e Giulietta non sono morti” con i bravissimi Brando Rossi e Antonella Genga, “Mi separo 1-2”.
Un palcoscenico, quello del Teatro Nuovo, che può ampiamente raccontare storie e storia di notevole importanza per l’intera comunità martinese. Senza fondi pubblici e con l’assenza delle istituzioni (da registrare la sola presenza nella serata dell’inaugurazione dei sindaci di Martina Franca, Locorotondo e Cisternino), la volontà di realizzare un momento magico dal punto di vista culturale e artistico è stata quella sola dell’organizzazione con l’impegno instancabile, assiduo, coraggioso fatto di grande abnegazione della direzione artistica.
Riapertura o ripartenza, dunque? Il pubblico, distribuito in tutte le serate negli ottocento posti, con applausi, risate e sorrisi al seguito, ha sentenziato come sia avvenuta un’importante ripartenza, un ricominciare con uno stile diverso, un’accoglienza più calorosa, con un abbraccio diverso soprattutto verso chi ha compreso che investire in cultura e in arte è un rischio, ma è l’ingrediente giusto per guardare un’alba diversa per pensare una città che ha bisogno di andare oltre la semplice ordinarietà. Ma non finisce qui. Si è sentito una voce dalle stanze del Teatro Nuovo: per il prossimo 21 dicembre arriva Valentina Persia con lo spettacolo “Ma che te ridi”.
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