ALCHIMIA & DINTORNI
Giovanni Battista Della Porta e il mistero della magia naturale che colorava le donne
di Aleister
GIOVANNI BATTISTA Della Porta nacque a Vico Equense nel 1535 e morì a Napoli nel 1615. Di famiglia nobile, si dedicò giovanissimo allo studio della filosofia e delle lingue europee. Acquisì precocemente molte esperienze viaggiando, ma il suo entusiasmo gli causerà alcuni problemi, tanto che dovrà intervenire Papa Paolo III a salvarlo dall’accusa di magia. Collaborò nella sua città alla fondazione dell’Accademia dei Lincei e dell’Accademia degli Oziosi (che riuniva vari drammaturghi). In una sua proprietà nei pressi di Napoli creò un museo di curiosità della storia naturale e un giardino botanico. Inventò e descrisse strumenti ottici fra i quali, pare, anche il cannocchiale prima di Galileo; sperimentò la camera oscura, la lanterna magica e un primo rudimentale termometro; studiò, inoltre, l’alchimia e l’astrologia.
A soli ventitre anni pubblicò il suo primo lavoro, dal titolo Magiae naturalis libri IIII (i cui primi capitoli erano stati scritti, pare, addirittura a quindici anni), in cui viene sviluppata una concezione magico-spiritualistica del mondo simile a quella di Paracelso. L’opera venne successivamente espansa in ventidue libri e poi compendiata in un solo volume; in questa forma il trattato ebbe grande popolarità e venne tradotto dal latino nelle principali lingue europee. Tra i capitoli più importanti il De pneumaticis, con lo straordinario horologium aquatile, e il De catopricis, con lo “speculo concavo” in grado di accendere un fuoco vivace. Ma vi erano anche segreti più semplici e popolari: come burlare le dame facendole diventare verdi o lentigginose, come colorare i capelli, come farli crescere, come eliminare la forfora, diversi suggerimenti per conoscere l’avvenire con la chiromanzia, come conservare la frutta, come fare i belletti. Il Magiae naturalis è il classico libro di segreti rinascimentale, che tratta gli argomenti più disparati con indicazioni singolari, talvolta con esperienze nel campo della chimica e della fisica, in cui sono riassunte credenze e conoscenze dell’epoca supportate da indagini e sperimentazioni sulle forze naturali che precorrono la moderna scienza empirica. Della Porta difende la magia naturale, distinguendola da quella superstiziosa di origine demonologica, ed estende il suo campo di indagine oltre la dimensione fisica, alla disciplina che tutti considerano degna di onore, ovvero la filosofia, di cui la magia non è che la traduzione in atti concreti. L’opera, in cui si mescola misticismo e sperimentalismo, presenta numerosi punti di contatto col De occulta philosophia di Cornelio Agrippa; con essa, in sostanza, Della Porta cerca di insegnare al lettore che il mondo non è una terra vuota ma una sfera animata, nella quale tutte le cose sono collegate, anzi legate tra loro.
Un’Accademia dei Segreti della Natura
Della Porta nel 1560 fondò a Napoli l’Accademia dei Segreti della Natura, forse il primo circolo scientifico moderno, per appartenere alla quale era necessario dimostrare di aver effettuato una nuova scoperta scientifica, sconosciuta al resto dell’umanità, nell’ambito delle scienze naturali. L’Accademia ebbe vita breve e fu costretta a chiudere, su ordine papale, per sottrarsi agli strali dell’Inquisizione; Della Porta, infatti, non smentì mai le voci secondo cui egli aveva potere sugli spiriti maligni, tanto che il francese Jean Bodin lo accusò esplicitamente di avere istigato alle arti occulte già nel Magiae naturalis. Si dedicò anche alla fisiognomica, termine usato dalla scuola aristotelica per designare la scienza che deduce la psicologia e il carattere delle persone dalle caratteristiche corporee, soprattutto del volto. Affascinato dalle antiche teorie sulla signatura, Della Porta compilò, poi, il suo Phytognomonica, in cui ribadisce che tutte le cose esistenti in natura sono in correlazione reciproca attraverso le loro proprietà occulte, che si manifestano nella forma, “impronta” o sembianza dell’oggetto. Attraverso l’osservazione di queste caratteristiche si possono comprendere le corrispondenze, le affinità e i contrasti tra oggetti. Le piante o gli organi animali che assomigliano a uno specifico organo umano “simpatizzano” con esso, e potranno così guarirne, per magia naturale, qualsiasi disturbo o affezione. Le piante gialle, ad esempio, purgano la bile, le piante lattiginose sono efficaci per la produzione del latte, le piante “ossute” guariscono le ossa. Le piante sono ordinate in sette classi e in base alla loro somiglianza con le diverse parti del corpo umano: abbiamo, così, quelle che assomigliano al cuore, agli occhi, ai capelli, ai denti e via dicendo. Ma anche le proprietà come il colore e il gusto sono importanti: le rose rosse e il corallo sono efficaci contro le emorragie, mentre il rabarbaro, lo zafferano e il limone curano la bile gialla.
Della Porta si occupò anche di agricoltura, di cui redasse una vera e propria enciclopedia, di crittografia e di mnemotecnica; scrisse, infine, alcune tragedie, delle quali ne è pervenuta una sola, e varie commedie erudite di derivazione plautina, ricche di elementi popolareschi e con echi della commedia dell’arte. Insomma, un uomo che non se ne stette di certo con le mani in mano, figlio del suo tempo e di larghe (anche troppo) vedute.
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