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ILNUOVOPAESE.IT del 12/18 dicembre 2024, Numero 50 (Anno XIV) - IN COPERTINA

A Foggia è l’era del presepe dell’Unicorno: parola del “presepiante” Michele Clima

Depliant Michele Clima -1

di Natia Merlino

Michele Clima

Michele Clima

«PER OTTENERE risultati differenti bisogna fare cose differenti» – sosteneva Einstein. Lo ha preso in parola Michele Clima, quando ha ideato il Presepio dell’Unicorno, con sottotitolo Foggia Paradiso Terrestre, presepio che accoglierà il visitatore da venerdì 13 dicembre 2024, giorno dell’inaugurazione, fino al 6 gennaio 2025 nel Palazzetto dell’Arte “A. Pazienza” in Via Galliani 1 a Foggia.
Lo si può definire – Michele CLIMA – presepiante e presepologo, costruttore di presepi declinati in ogni epoca, forma e civiltà, artista e artigiano raffinato, che con un labor limae accurato costruisce oggetti presepiali inediti, inventa scene urbano-pastorali. Da sempre, e in maniera continua, si dedica alla realizzazione dei presepi con meticolosità, passione e studio. In essi trasferisce il suo sapere variegato, frutto di studi poliedrici e di letture che lo hanno accompagnato da bambino. Figlio di avvocato (Felice Clima, nonché scrittore) e di insegnante (Anna Mariella), assomma nella sua persona le due professioni, unite alla passione di entrambi i genitori, il viaggio, per cui nei presepi vi trasfonde la sua cultura visiva derivata dal suo attento osservare il territorio daunìo, da lui molto amato, a cui dedica viaggi di studio, organizzati anche in maniera strutturata. Sicuramente – anche in aula – il suo insegnamento comunica queste conoscenze, presepiali e non, ai suoi alunni.
Ed è stato proprio suo padre, l’avvocato Felice, il suo mentore presepiale, quando – Michele bambino – in occasione di una cena di Natale, ospitò a casa un artista di strada, che a mezzanotte prese pennelli e tavolozza e dipinse su uno specchietto che fungeva da stagno. Michele ne fu così rapito, che questa scena crebbe con lui, in un crescendo di emozioni e di attenzioni al mondo che attraversava.
Non può che essergli grata Foggia per l’interesse riversato da Michele Clima, raccontandola attraverso la forma presepiale, marcandone la sua identità con dettagli e particolari, tipici di una mente culturalmente raffinata e vivace.

Un particolare del presepe di Michele Clima (immagine web)

Un particolare del presepe di Michele Clima (immagine web)

Ma perché Unicorno? Perché l’Unicorno, animale fantastico dai misteriosi e leggendari poteri, dal sapore orientale, in un percorso che va dall’Antico al Nuovo Testamento, dal Medioevo al Rinascimento, visibile nei blasoni delle più nobili famiglie italiane ed europee, incarna il Cristo e la purificazione. Clima se ne avvale come metafora di rivalsa, in riferimento a Foggia, che chiede la sua redenzione al nascituro Gesù e alla Madonna, la pura creatura che calma l’impeto dell’Unicorno sul suo grembo immacolato. Per Michele, l’Unicorno nella rappresentazione presepiale diviene protagonista di un’ideale ed immaginaria bonifica tra il Cervaro e il Celone, i fiumi di Foggia, nell’atto di immergere il suo corno a nettare dal male. Per cui, l’acqua è il “personaggio” essenziale, benché silenzioso, della rappresentazione del presepio, nei fiumi, nei pantani, nelle fontane e nei pozzi. L’Unicorno è vicino all’Angelo dell’Annuncio che introduce alla Natività ambientata in una Foggia ottocentesca, ma legata alla tradizione federiciana, dell’età d’oro del protorinascimento meridionale. Vi sono rappresentati: l’Arco superstite del Palazzo dell’Imperatore; il Castello della Pianara; la Masseria Pantano nel sito della Domus Solaciorum; la chiesa campestre di San Lorenzo in Carmignano; la Taverna dell’Aquila e la Cavalleria di Federico II; il Santuario dell’Incoronata, luogo di caccia preferito dal Puer Apuliae; la Masseria Mariella al Quadrone delle Vigne, dove un tempo c’era la Vigna Imperiale di Bassano, amministrata da Pier delle Vigne. Indietro nel tempo: i Progenitori Adamo ed Eva all’albero del frutto proibito, della conoscenza del bene e del male, nell’Eden; la quercia dell’Apparizione della Madonna Incoronata; il Pantano del sacro ritrovamento dell’Iconavetere e l’abbraccio dei Santi Patroni, San Guglielmo e San Pellegrino.
Promossa da Italia Nostra e l’ITET Notarangelo-Rosati-GiannoneMasi, promotori di arte e di cultura, in piena consapevolezza del valore di Michele Clima e della sua arte presepiale, per Foggia e non solo, la Mostra di una Foggia presepiale ci attende tra vicoli e scorci immaginifici.
Nei giorni di venerdì 20 e 27 dicembre 2024 e 3 gennaio 2025 alle ore 17,30, – nei Venerdì del Presepio – la scenografia ascolterà parole e musiche del Natale foggiano.

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