ALCHIMIA & DINTORNI
Bruno Groning, il guaritore del corpo attraverso i condizionamenti della mente
“Alchimia & dintorni” parla questa settimana di Bruno Groning, il medico dei miracoli, veri o presunti. Figura controversa di guaritore lo si può annoverare senz’altro in questo spazio dove cerchiamo di parlare, attraverso le loro opere, di alcuni personaggi che possono essere considerati alchimisti in un senso più ampio. La vera Alchimia, infatti, non mira alla trasformazione del piombo in oro ma alla trasformazione dell’animo umano e al miglioramento di se stessi.
di Aleister
Bruno Groning nasce nel 1906 a Danzica. Due anni dopo avere conseguito la licenza elementare deve interrompere gli studi a causa delle condizioni economiche della famiglia e della prima guerra mondiale; svolge, così, vari lavori e nello stesso tempo comincia a sperimentare le sue doti di guaritore. Nel 1927 si sposa e dal matrimonio nascono due figli. Arruolato nell’esercito allo scoppio della seconda guerra mondiale, è deferito al Tribunale di guerra per le sue idee pacifiste, ma infine accetta di combattere sul fronte russo, dove è fatto prigioniero. Liberato, decide di trasferirsi nella Germania Ovest dove muore il secondo figlio, anch’egli in giovane età come il primo. Groning ne attribuisce una qualche colpa alla moglie, che – scettica sulle sue doti di guaritore – aveva preferito affidarsi esclusivamente alla medicina ufficiale. Questo evento spinge la coppia al divorzio e Groning a dedicarsi a tempo pieno all’attività di guaritore.
Dopo alcune guarigioni spettacolari – in particolare quella di un bambino di otto anni che soffriva di distrofia muscolare progressiva ed era infermo da diverso tempo – si stabilisce a Herford, in Renania, dove attira migliaia di persone in cerca di sollievo alle loro malattie. Del “fenomeno Groning” cominciano a occuparsi i giornali e la radio, ma anche la comunità medica, che lo denuncia per esercizio abusivo della medicina. Cercando di sfuggire alle polemiche si trasferisce, così, in Baviera, dove l’atteggiamento delle autorità bavaresi sembra inizialmente più tollerante. Groning commette, però, l’errore di affidarsi, per la gestione di un’attività che coinvolge ormai decine di migliaia di persone, a soci che sono interessati soltanto a sfruttarlo a fini di lucro, il che attira ancora una volta l’attenzione della giustizia. I giudici lo assolvono, in primo grado e in appello, riconoscendogli la buona fede, ma nello stesso tempo gli ingiungono di cessare la sua attività di guaritore che definiscono, in effetti, un esercizio non autorizzato della professione medica. Dopo il processo Groning modifica la sua attività, presentandola come un insegnamento con caratteri sempre più marcatamente spirituali. Nel 1953 alcuni discepoli costituiscono l’Associazione Groning, i cui rapporti con il guaritore saranno, tuttavia, tormentati. Nel 1955 Groning è rinviato a giudizio per omicidio colposo, con l’accusa di avere promesso la guarigione dalla tubercolosi a una ragazza distogliendola, così, dalle cure mediche tradizionali che forse avrebbero potuto salvarla. Assolto dall’accusa di omicidio, è condannato a una semplice ammenda, ma le controversie su chi debba sostenere le spese legali e pagare l’ammenda lo portano alla rottura definitiva con l’Associazione. In appello, nel 1958, viene, invece, condannato per omicidio colposo, anche se la pena è mite in quanto gli sono riconosciute le attenuanti. Nel frattempo gli è diagnosticato un cancro allo stomaco; si reca, così, a Parigi per due operazioni, la seconda delle quali gli è fatale. Muore nel 1959 e il suo corpo è cremato; l’urna con le ceneri, per suo volere, è deposta nel cimitero di Dillenburg.
Dopo la sua morte i discepoli più fedeli si raccolgono intorno a Grete Hausler, che aveva incontrato Groning nel 1950 divenendone sua stretta collaboratrice e costituendo le prime comunità in Austria. Essi sono convinti che l’essenza della missione di Groning risiede nel suo insegnamento spirituale, che permette a chi lo segue di ricevere l’energia guaritrice che emana da Dio e fluisce nel creato (“guarigione per via spirituale”). Per ricevere questa corrente guaritrice attraverso la “sintonizzazione”, a chi si è preparato studiando gli insegnamenti di Groning è sufficiente sedersi a mani aperte, senza accavallare le gambe e senza tenere le braccia conserte per non ostacolare il corso del fluido energetico, disponendosi ad accettare l’energia, che è un dono di Dio, e cercando di rinunciare ai “pensieri di malattia” nella convinzione che, nella sua sostanza, la malattia non è voluta da Dio e non è mai inguaribile. Groning paragona il processo a una purificazione interna del corpo: attraverso la “sintonizzazione” la corrente guaritrice dell’energia divina può spiritualmente risanare una malattia. La guarigione così ricevuta non è solo fisica: è spirituale, e crea le premesse per una vita in armonia con gli altri, con il cosmo e con Dio.
La Hausler insiste sul fatto che Groning non ha fondato una religione: tra i suoi discepoli ci sono persone di tutte le religioni perché, anche se l’esperienza proposta è definita come “di fede”, a chi vi partecipa non è chiesto di abbandonare la propria religione, anzi è esortato a viverla con maggiore consapevolezza. Nonostante ciò, varie Chiese hanno accusato Groning di panteismo e di praticare una dottrina incompatibile con la fede cattolica o protestante.
Nel 1979 la Hausler crea il Circolo degli Amici di Bruno Groning, per dare una struttura giuridica ai gruppi informali sorti in numerose città europee. Ne fa parte anche un certo numero di medici, che considerano l’insegnamento spirituale di Groning un aiuto e non un ostacolo alla scienza medica. Oggi il Circolo è diffuso in oltre 130 Paesi e conta più di 80.000 aderenti; in Italia sono presenti ben 136 comunità. Conformemente all’esempio di Groning, nel Circolo non si fanno diagnosi né terapie, controlli o cure, e non vengono consigliati, prescritti o somministrati farmaci. Tirando le somme, alcuni definivano Groning un ciarlatano, incapaci di credere alle sue azioni, altri lo consideravano l’ultima speranza dopo aver provato ogni cura medica; è singolare, comunque, il fatto che Groning rappresenti un raro caso in cui l’attività di un guaritore trova una maggiore risonanza internazionale dopo la sua morte rispetto a quanta ne aveva avuta durante la vita.
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