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«Leggi tu, leggo anch'io... leggiamo insieme». I libri che rendono più ricca la nostra vita

Carl Gustav Jung tra archetipi e inconscio collettivo ci dà il suo senso della vita

Carl Gustav Jung e il suo «Libro Rosso»: è con questa opera fondamentale della psicologia del Novecento l’appuntamento con la lettura che proponiamo questa settimana nella rubrica “Leggi tu, leggo anch’io… leggiamo insieme”. All’interno di questa pagina presentiamo anche due recenti novità editoriali: il romanzo “La più bella di sempre” di Cosimo Buccarella e “King Kasai. Una notte coloniale nel cuore dell’Europa” di Christophe Boltanski.

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di Fermetef

La copertina de «Libro Rosso» di Carl Gusta Jung

La copertina de «Libro Rosso» di Carl Gusta Jung

Il «Libro Rosso» (anche noto come Liber Novus) è un’opera di Carl Gustav Jung, uno dei più influenti psicologi e psichiatri del XX secolo. Questo libro è spesso considerato il capolavoro di Jung, ma è rimasto inedito per molti anni dopo la sua scrittura, completata tra il 1914 e il 1930. Fu infatti pubblicato solo nel 2009.

Contesto e Genesi

Il «Libro Rosso» è nato durante un periodo di profonda crisi personale per Jung. Dopo la rottura del suo rapporto con Sigmund Freud, Jung attraversò una fase di introspezione e crisi esistenziale che lo portò a esplorare il proprio inconscio. Portò quindi avanti i suoi «Esperimenti con l’Inconscio»: Jung utilizzò perciò una tecnica che chiamava immaginazione attiva per esplorare il suo inconscio. Questa tecnica consiste nel lasciar fluire liberamente le immagini e i pensieri che emergono dalla mente, interagendo con esse in uno stato di semi-coscienza.

Contenuti

Carl Gustav Jung (immagine web)

Carl Gustav Jung (immagine web)

Il «Libro Rosso» è ricco di visioni, sogni e immagini archetipiche. Jung descrive incontri con figure mitologiche e simboliche, come Filemone, un vecchio saggio che funge da guida spirituale, e Salomè, che rappresenta aspetti della sua anima.
Particolari per questo i suoi Dialoghi Interiori: in molti passaggi del libro sono presenti dialoghi tra Jung e le figure che incontra nel suo viaggio interiore. Questi dialoghi esplorano temi profondi come il senso della vita, la morte, la spiritualità e l’individuazione.
Il libro contiene peraltro numerose illustrazioni elaborate e dipinte da Jung stesso, che accompagnano e integrano i testi. Queste immagini sono ricche di simbolismo e giocano un ruolo cruciale nell’espressione dei contenuti del libro.

Temi Principali

L’Inconscio Collettivo. Il  «Libro Rosso» è una delle opere in cui Jung esplora più profondamente il concetto di inconscio collettivo, l’idea che esistano strutture mentali e archetipi condivisi da tutta l’umanità.
Archetipi. Attraverso le sue visioni, Jung identifica e descrive diversi archetipi, come l’Anima, il Vecchio Saggio, il Sé e altri. Questi archetipi sono componenti fondamentali della psiche umana secondo Jung.
Individuazione. Un tema centrale del libro è il processo di individuazione, che Jung descrive come il percorso di integrazione e armonizzazione dei vari aspetti della personalità, conducendo a una maggiore consapevolezza e realizzazione del Sé.

Dall'inconscio personale all'inconscio collettivo (immagine internet)

Dall’inconscio personale all’inconscio collettivo (immagine internet)

Importanza e Impatto

Contributo alla Psicologia. Sebbene il «Libro Rosso» non fosse destinato alla pubblicazione durante la vita di Jung, esso offre una visione intima e dettagliata dei processi che hanno portato allo sviluppo delle sue teorie psicologiche.
Ricchezza Spirituale e Filosofica. L’opera è anche considerata una riflessione profonda su questioni spirituali e filosofiche, andando oltre il campo della psicologia per toccare temi universali.
Ricezione Critica. Dopo la sua pubblicazione, il «Libro Rosso» ha ricevuto un’attenzione significativa sia dal mondo accademico che dal pubblico generale. È stato apprezzato non solo per i suoi contenuti teorici, ma anche per il valore artistico delle sue illustrazioni.

Conclusione

Il «Libro Rosso» di Jung rappresenta un viaggio straordinario attraverso l’inconscio di uno dei più grandi pensatori del Millenovecento. La sua combinazione di testi visionari, dialoghi interiori e illustrazioni simboliche offre una testimonianza unica della profondità e della complessità della psiche umana. La pubblicazione di questa opera ha permesso di ottenere una comprensione più completa del pensiero di Jung e del suo contributo alla psicologia e alla filosofia.


 

Cosimo Buccarella Copertina“LA PIÙ BELLA DI SEMPRE”: IL NUOVO ROMANZO DELLO SCRITTORE SALENTINO COSIMO BUCCARELLA.

Il romanzo “La più bella di sempre” è il nuovo libro dello scrittore salentino Cosimo Buccarella, uscito venerdì 14 giugno per Corbaccio. L’autore, nel 2023 sempre per la casa editrice milanese aveva esordito con “I fuoriposto

IL LIBRO

Paolo Congedo desidera soltanto un’esistenza tranquilla, ma da quando l’esercito inglese, all’indomani dell’occupazione della Puglia nel 1943, lo ha scelto come Mayor di un campo per profughi jugoslavi prima, ed ebrei poi, la serenità è diventata un miraggio. Prima un poeta che vuol diventare partigiano lo coinvolge in una lotta impari con i fascisti segretamente ancora attivi nella zona; poi, nell’estate del 1946, quando gli anni più turbolenti sembrano ormai alle spalle, è un gruppo di ragazzini a trascinarlo nell’indagine sull’omicidio di un rifugiato. Tommaso, Giovanni, Umberto e Marcello, questi i loro nomi, sono convinti che Samuele, il colpevole designato dalle indagini ufficiali, sia vittima di un errore o, peggio, di un complotto, e sono dimostrarne l’innocenza. Perché Samuele è un ragazzino come loro, e poco importa se lui è un ebreo polacco scampato alla Shoah e loro, invece, italiani in fuga dalla miseria: Samuele è un loro amico, e faranno di tutto per scagionarlo. Se il poeta ha insegnato una cosa a Paolo, è che non ci si volta dall’altra parte di fronte a un’ingiustizia. Così, decide di aiutare i ragazzi nella loro indagine, insieme a un carabiniere che antepone l’amicizia al rispetto dei regolamenti, a una funzionaria americana che si sospetta sia una spia, e soprattutto a una rifugiata dagli occhi verdi di cui tutti s’innamorano all’istante.

L’AUTORE

Cosimo Buccarella

Cosimo Buccarella

Cosimo Buccarella è nato e vive nel Salento. Suoi racconti sono apparsi in raccolte e riviste, ed è stato vincitore del Festival Dieci Lune e del Premio Olivieri. Così come “La più bella di sempre”, anche il suo romanzo d’esordio “I fuoriposto” è ambientato nel Displaced Persons Camp numero 34 ed è stato premiato al premio letterario Città Siderno ed è stato finalista al premio Acqui Storia, il più prestigioso riconoscimento per il romanzo storico in Italia.

 

 

 


KING KASAI. UNA NOTTE COLONIALE NEL CUORE DELL’EUROPA: IL NUOVO ROMANZO DI CHRISTOPHE BOLTANSKI

Christophe Boltanski - King Kasai (Add editore)Martedì 25 giugno, alle ore 19, il Chiostro degli Agostiniani  a Lecce ospita la presentazione del romanzo “King Kasai. Una notte coloniale nel cuore dell’Europa” di Christophe Boltanski (Add Editore). «Mi infilo nel sacco a pelo e ricomincio a leggere “Cuore di tenebra”. Secondo molti, Joseph Conrad avrebbe avvalorato gli stereotipi sull’Africa, una terra che nell’immaginario occidentale è sempre stata associata al terrore, alla ferocia, al vuoto. Alle tenebre, appunto. Ma quell’oscurità che lui esplora non è anzitutto la nostra?», si domanda lo scrittore e giornalista francese (negli anni corrispondente dalla Guerra del Golfo, da Gerusalemme e da Londra) che dialogherà con Alessandra Beccarisi, docente di Storia della filosofia medievale dell’Università di Foggia. L’appuntamento, promosso in collaborazione con Diffondiamo idee di valore, Conversazioni sul futuro e Officine Culturali Ergot, rientra nella quarta edizione di Agostiniani Libri, rassegna letteraria del Comune di Lecce e della Biblioteca Ognibene.

L’INCIPIT
Cerco di viaggiare leggero. Si dice che durante le sue scorribande in Africa, Henry Morton Stanley si portasse dietro una vasca da bagno, tappeti persiani e champagne. Io mi accontento di comprare una bottiglietta d’acqua in una locanda appena prima che chiuda. Quando esco dal locale mi avvolge un odore di sottobosco e di ozono. In fondo alla piazza del mercato intuisco nell’ombra la massa scura degli alberi che circondano la città. Nuvole dense velano il cielo. Le strade sono già deserte. Alina Gurdiel, la mia editor, ha insistito per farmi compagnia fino alla partenza. Prima di tornare in albergo mi ha guardato con aria inquieta. «Forza. Vedrai che andrà tutto bene», ha detto, come se stessi salpando per un Paese lontano. Invece devo fare appena un paio di chilometri. Una mezz’ora di cammino. Mi attardo, nonostante l’ora e il temporale che incombe. Qualcosa mi trattiene. È la prospettiva di attraversare un bosco a notte fonda o di rimanere chiuso, da solo, fino all’alba, in un castello stregato? […] C’è chi esibisce al pubblico orsi o scimmie ammaestrate. Il secondo re dei belgi esibiva esseri umani. Nel suo mondo fatto di eccessi, tutto sfiora la caricatura: la folta barba a spazzola, l’altezza da gigante (un metro e novantacinque), la dolicocefalia, il naso sporgente – «che gli deforma il viso», ripete sconsolata la regina madre – l’ingordigia – era in grado di trangugiare due faraone nello stesso pasto – e il frutto della fame insaziabile e delle ambizioni che lo muovono: il suo impero. Sin da giovanissimo aspira a grandi spazi. Trova soffocante il suo regno tascabile e cerca il modo di affrancarsi da una Costituzione che lo condanna a un ruolo puramente di facciata. Desidera conquistare nuovi territori non nel nome del Belgio, che non li vuole, ma a titolo personale. Sogna ricchezze e più ancora un potere che non possiede. Comincia quindi a indagare, a interrogare i suoi corrispondenti. Le Filippine sono in vendita? E se invadessimo la Cina? Tenta di comprare le isole Figi, poi una parte del delta del Nilo. Ambisce alle miniere d’oro di Giava e alle ricchezze dell’imperatore del Giappone, definite «immense e mal custodite». Non ha l’anima di un esploratore, ma di un filibustiere. Se ne avesse la possibilità conquisterebbe qualunque cosa, anche un altro pianeta. Come il Dittatore di Chaplin, gioca con un mappamondo. Leggero quanto una bolla di sapone. Solo che arriva troppo tardi. L’essenziale è stato preso dalle altre nazioni europee. Sulle carte dei suoi geografi non resta che una grande macchia bianca, una crepa all’interno di un continente ancora misterioso. Lui vi si getta a capofitto. «Non voglio lasciarmi sfuggire l’occasione di prendere una fetta di questa magnifica torta africana», scrive allora.

Christophe

Christophe Boltanski

L’AUTORE
Figlio del sociologo Luc e nipote dell’artista Christian, Christophe Boltanski, scrittore e giornalista («Libération», «Le Nouvel Observateur», «Revue XXI»), è stato corrispondente dalla Guerra del Golfo, da Gerusalemme e da Londra. Nel 2010 ha vinto il prestigioso Prix Bayeux-Calvados per il reportage “Les mineurs de l’enfer” sulla miniera della regione di Nord-Kivu in Congo cui è seguito “Miniere di sangue”, libro-inchiesta sui costi umani dello sfruttamento minerario mondiale e in particolare in Congo, Rwanda, Tanzania e Ghana (Grasset 2012). Con il romanzo “Il nascondiglio” (Sellerio 2017) ha vinto il Prix Fémina.  La storia dei Boltanski è quella di una stravagante famiglia intellettuale che ha vissuto per anni in uno spazio circoscritto, un appartamento in rue de Grenelle, a Parigi, e qui ha costruito tutto il proprio mondo. Il racconto della loro vicenda segue la struttura dell’abitazione e attraversa in maniera progressiva ogni stanza, collocandovi via via gli eclettici personaggi. È un cammino che inizia nel cortile dov’è parcheggiata la Fiat Cinquecento e prosegue verso la cucina, l’ufficio, il bagno e le camere da letto, fino al luogo clou, “l’entre deux”, il nascondiglio letteralmente incastrato tra le mura dove il nonno Étienne, ebreo, ha vissuto nascosto per quasi due anni per sfuggire alla deportazione.

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