ILNUOVOPAESE.IT del 29 febbraio/6 marzo 2024, Numero 9 (Anno XIV) - IN COPERTINA
Dagli aerei low cost ai treni ad alta velocità diventa difficile viaggiare a costi accessibili
Tra pandemie, guerre e conflitti vari, viaggiare non solo da una parte all’altra del mondo ma anche nello stesso paese sta diventando un’impresa. Un segno dei tempi di questi ultimi due-tre anni, con i voli aerei low cost sempre più difficili da reperire, sia in agenzia che in internet. Prendere, ad esempio, un aereo oppure un treno a lunga velocità da Bari a Milano o a Torino ora costa tra andata e ritorno non meno di 400-500 euro. Cifre proibitive per molte tasche. Del resto anche intraprendere un viaggio in auto in autostrada non viene a costare di meno.
Una situazione che si va facendo sempre più restrittiva anche per i bagagli da portare a bordo. Costi sempre più alti sono iniziati da Ryanair e via via dalle altre compagnie aeree, con i passeggeri che devono pensarci due volte prima di stivare il loro bagaglio agli aereoporti. Meno male che Trenitalia ci ha ripensato nel limitare il numero e le dimensione dei bagagli, in seguito alle proteste dei consumatori che sono seguite all’annuncio.
La data fatidica doveva essere proprio quella del 1° marzo, con i passeggeri di Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca che sarebbero stati costretti a limitare a un numero massimo di due bagagli da portare con sé gratuitamente. Un sollievo da parte di tutti dopo il ritiro del nuovo regolamento da parte di Trenitalia. Ma nonostante il passo indietro, fare un viaggio ora diventa sempre più proibitivo non solo in aereo ma anche in treno e in autostrada. Un problema quindi raggiungere come prima ad esempio genitori o figli che abitano, studiano o lavorano a molti chilometri di distanza. Le distanze quindi invece di restringersi si vanno maggiormente allargando. Una dimensione che si va facendo sempre più politica e che dovrebbe finalmente investire i vari governi. Questo stato di cose non è infatti solo aziendale ed economica per la maggior parte delle compagnie aeree o ferroviarie, costretti a fare i conti con le più recenti restrizioni di mercato, ad iniziare dal caro energia scoppiato dalla guerra tra Russia e Ucraina. Ma investe direttamente una politica seria e che sia più adeguata verso una programmazione delle risorse sulle strade di comunicazione possibili e alla portata di tutti.
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