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ILNUOVOPAESE.IT dell'11/17 gennaio 2024, Numero 2 - IN COPERTINA

Dal vero al verosimile in tre fatti di attualità

Olindo Romano e Rosa Bazzi (immagine tratta da internet)
Olindo Romano e Rosa Bazzi (immagine tratta da internet)

Olindo Romano e Rosa Bazzi (immagine tratta da internet)

A quanto pare Olindo Romano, subito dopo aver appreso la notizia di un nuovo processo dopo ben diciassette anni dalla sua condanna, avrebbe telefonato a sua moglie, Rosa Bazzi, dicendole: “Finalmente ci faranno un processo vero”.
Logico a questo punto chiedersi: ma dov’è la verità?
È possibile che nella nostra società ci si basa sul “verosimile”? E non sulla concreta realtà delle  cose che accadono oggettivamente? In buona sostanza, di un fatto che si è verificato, quanta distanza ci separa dal “vero” al “verosimile”?
Esaminiamo in proposito alcuni di questi “fatti” che hanno in questi mesi colpito e interessato l’opinione pubblica. E precisamente tre di loro: il primo di cronaca, il secondo politico, il terzo sportivo.
Iniziamo dalla cronaca. E iniziamo dai due “presunti innocenti”, Olindo Romano e Rosa Bazzi.
Il fatto. La corte d’appello di Brescia recepisce l’istanza presentata dai difensori della coppia, già condannata definitivamente all’ergastolo. Cioè diciassette anni dopo torna in aula la strage di Erba, uno dei romanzi neri popolari che più hanno spaccato l’opinione pubblica. La Corte d’Appello di Brescia richiama tutti i protagonisti della vicenda, a cominciare dagli imputati Olindo Romano e Rosa Bazzi e dai familiari delle vittime, per discutere a partire dal primo marzo dei nuovi elementi portati in tre istanze dagli avvocati dei coniugi. Quindi tutto verrà rimesso in discussione, ad iniziare dal triplo ergastolo già loro comminato in ogni grado fino alla Cassazione per gli omicidi di Raffaella Castagna, Youssef Marzouk, Paola Galli e Valeria Cherubini e per il tentato omicidio di Mario Frigerio, avvenuti l’11 dicembre 2006 a Erba.
Perciò nuovi dibattimenti processuali, nuove prove, nuove testimonianze. Tutto potrà essere ribaltato o confermato. E ognuno di noi potrà alla fine chiedersi: ma qual è verità di quei fatti, le sentenze di condanna sono state allora adottate in base a prove concrete, reali, o “verosimili”?
Cioè, quello che è stato allora appurato, descrive una realtà ben precisa di ciò che è accaduto, oppure è soltanto una sua rappresentazione, più o meno “vera”, ad uso e consumo di una giustizia che comunque deve trovare dei colpevoli, e di un’opinione pubblica alla quale bisogna comunque offrire dei colpevoli?

Il fatto politico.

Elly Sclein (immagine internet)

Elly Sclein (immagine internet)

Elly Schlein viene eletta a fine febbraio dello scorso anno come la prima segretaria donna a guidare il Partito democratico, con il 53,8 per cento dei voti, contro il 46,2 per cento di Stefano Bonaccini. Il popolo delle primarie sconfessa così quanto emerso dai congressi di partito, che invece aveva assegnato la vittoria allo stesso Bonaccini. Cosa mai è potuto accadere? Come è noto è bastato soltanto che il voto delle primarie si aprisse a tutti gli elettori e non solo a quelli del Pd per sovvertire un risultato scontato. Dando così la possibilità anche agli elettori del Movimento 5 Stelle, mobilitati dal loro giornale di riferimento, di votare un volto poco conosciuto dalla base dello stesso Pd. E in effetti, in tutti questi mesi il Partito democratico è sempre parso appiattito sulla politica propugnata dal leader grillino Giuseppe Conte. Quali saranno gli effetti di tutto questo? Non è difficile prevederlo… O la scomparsa del Pd, come unico partito “affidabile” del panorama politico italiano, oppure il suo assorbimento progressivo nel movimento fatto nascere da Grillo, che ricordiamo doveva aprire il Parlamento come una scatoletta, e che invece è stato completamente assorbito dal sistema parlamentare, e non solo. Era, questo, ciò che voleva la base del Partito democratico, accerchiato ai suoi vertici dalle esigenze della cosidetta Ditta di mantenere il controllo del partito, e attraversato, al contrario, dalle istanze di un partito più aperto alla democrazia interna e mosso da presupposti liberali, atti a smuovere la società italiana dal suo torpore conformista in senso progressista?

Il punto sportivo.

Il fallo di Bastoni a Duda (immagine internet)

Il fallo di Bastoni a Duda (immagine internet)

Nell’ultima giornata del campionato di calcio, nella partita tra Verona e Inter, ha tenuto banco la decisione del Var di non intervenire sul “presunto” fallo fatto dal giocatore Bastoni ai danni del suo avversario Duda. Innescando così una polemica infinita sui presunti “aiutini” attuati dal sistema calcistico a favore dell’attuale squadra capolista. Ma cosa c’è di vero in tutto questo? Se si guardano le immagini televisive nella loro completezza, si può notare che è Duda che spinge e pressa, tallonandolo in modo asfissiante, Bastoni nell’area di rigore prima e dopo un corner. Quest’ultimo, per scrollarsi di dosso il suo avversario, gli dà una leggera spinta, come a dirgli fatti più in là. Apriti cielo, tutti i commentatori e gli opinionisti sportivi, insieme ai tifosi delle squadre avverse, ad affermare che la rete conseguente a quel “fallo” andava annullata dal Var poiché l’arbitro aveva lasciato correre, osservando che Duda era stramazzato per terra, salvo poi alzare ogni tanto la testa per verificare cosa accadeva intanto sul campo. E infatti l’arbitro chiarisce, in campo e pure fuori, che quella di Duda era tutta una messa in scena. Nonostante ciò i vertici arbitrali decidono di punire arbitro e Var. Da tutto questo cosa deriverà, se non una particolare attenzione da parte della classe arbitrale nei confronti dell’attuale capolista? Che in modo inconfutabile ha meritato sul campo quello che ha fatto sino a questo punto in campionato e di conseguenza la prima posizione in classifica. E, al contrario, questo sarebbe invece un prodromo per dimenticare tutti gli “aiutini” espressi negli anni, compreso quello in corso, a una squadra coinvolta più volte in illeciti sportivi?
Dunque, qual è la distanza che separa un fatto dal “vero” al “verosimile?
Da parte nostra, come abbiamo più volte ribadito, il Nuovo Paese farà parlare come sempre i fatti e le opinioni, sperando che in questo modo si aiuti a far venire a galla la realtà e non una verosimiglianza della realtà o una sua rappresentazione.

Francesco Caroli

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