Presentata a Milano l'edizione 2024. La "prima" il 17 luglio con la «Norma» di Bellini
Festival della Valle d’Itria: «Dopo 50 anni di musica e belcanto siamo ancora qui»
di Oreste Roberto Lanza
È STATA presentata la cinquantesima edizione del «Festival della Valle d’Itria» di Martina Franca, come ogni anno al Piccolo teatro di Milano. Erano presenti il sindaco della città, Gianfranco Palmisano, il presidente della fondazione «Paolo Grassi», Michele Punzi, Roberto Venneri, segretario generale alla presidenza della Regione Puglia, e il direttore artistico del Festival della Valle d’Itria, il tedesco Sebastian F. Schwarz.
La cinquantesima edizione, per la seconda volta senza il suo storico presidente Franco Punzi, avrà inizio il prossimo 17 luglio per concludersi il 6 agosto.
Nello storico cortile del Palazzo ducale, l’inaugurazione con una nuova produzione di Norma (1831) di Vincenzo Bellini, con la direzione di Fabio Luisi, direttore musicale del Festival, fra le bacchette più autorevoli nel panorama musicale internazionale, alla guida dell’Orchestra e Coro della Teatro Petruzzelli di Bari (maestro del coro Marco Medved).
Il cartellone degli eventi è ricco e frizzante, con tanta storica musica classica che si svolgerà in ventuno giorni di grande musica con tre titoli d’opera, concerti, incontri, spettacoli di prosa, giornate di studio, una mostra e la proiezione di un documentario inedito, per un totale di trenta appuntamenti.
Il Festival di Martina Franca tra riscoperte e novità
Il festival di Martina Franca, fra le più antiche manifestazioni estive dedicate all’opera e alla musica vocale, la prima nel Mezzogiorno, festeggia mezzo secolo di storia. Una storia fatta di riscoperte e novità, eccellenza della cultura italiana nel mondo, che fin dagli esordi ha richiamato l’attenzione di un pubblico internazionale.
Torna al festival la Banda dell’Esercito Italiano, diretta da Filippo Cangiamila, nel concerto a Palazzo Ducale il 31 luglio (ore 21), con trascrizioni per banda di musiche ben note, da Musorgskij a Morricone. Lo storico evento avrà, secondo il disegno voluto dal direttore artistico Sebastian F. Schwarz, come cornice alcuni luoghi-simbolo di Martina Franca: il Palazzo Ducale, il Teatro Verdi, i chiostri di San Domenico e del Carmine, la Basilica barocca di San Martino, nonché le piazze e le vivaci contrade, insieme alle più belle masserie, fra gli uliveti secolari del territorio pugliese. Tra le opere con tre stili musicali che balzano all’occhio dell’appassionato dal barocco al Belcanto fino al Novecento, un arco temporale di oltre due secoli per riaffermare quell’attenzione che da sempre il festival ha nutrito per il canto lirico: sono Norma di Vincenzo Bellini, Ariodante di Georg Friedrich Händel, Aladino e la lampada magica di Nino Rota. Tra i concerti c’è il Concerto per lo spirito del complesso barocco Modo Antiquo diretto da Federico Maria Sardelli con musiche di Vivaldi e dello stesso Sardelli nella Basilica di San Martino.
Nelle cornici storiche del Chiostro di San Domenico e del Chiostro del Carmine di Martina Franca, tre gli appuntamenti con i Concerti del sorbetto, il 20, 27 luglio e 3 agosto (ore 17): il pubblico avrà l’occasione di ascoltare giovani e talentuosi interpreti, e degustare, al termine del concerto, un fresco sorbetto.
Finale con il concerto dell’Orchestra della Magna Grecia a Palazzo Ducale il 6 agosto (ore 21) per un concerto Omaggio ai 50 anni del Festival.
Grande soddisfazione, durante la presentazione, da parte del sindaco Palmisano: «Per Martina Franca questo appuntamento annuale, in particolare quello del cinquantesimo definisce per il territorio un lungo cambiamento culturale anche se lento ma costante. Si ricordi che accanto a questo evento storico quest’anno si aggiungerà anche il palcoscenico del G7. Un anno significativo, importante».
Sulla stessa frequenza il dottore Venneri della Regione Puglia: «È, quello di Martina Franca, un festival importante perché non solo di produzione ma anche di divulgazione con una mission di informazione del prodotto musicale». Belle anche le parole di Sebastian F. Schwarz che, nel presentare il giorno dell’inaugurazione, con la Norma di Bellini, ha sottolineato: «Un sogno che portava con sé il vecchio Presidente”. Un appuntamento con la storia, dunque, con l’identità di questo territorio, con una cultura della musica vera, con i ricordi da non dimenticare, con le passioni e le emozioni ricordando Franco Punzi . Pensando che la musica, quella dal suono dolce e dal respiro leggero, dalla bella poesia, può rendere veramente liberi gli uomini.
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