Print This Post Print This Post

ALCHIMIA & DINTORNI

Formule misteriose, anagrammi e centurie: così parlò Nostradamus del futuro

9791221313208

di Aleister

MICHEL DE Nostre Dame, nato in una famiglia di origine ebraica a Saint-Rémy nel 1503, studiò dapprima filosofia ad Avignone quindi medicina a Montpellier, ma è noto soprattutto come astrologo. Fu anche fine intellettuale e umanista del suo tempo, studiò i testi sacri come i Veda, la Cabala e i Vangeli, nonché i procedimenti biologici naturali; come medico cercò una cura per la peste. Durante i suoi viaggi in Europa incontrò personaggi come Agrippa di Nettesheim, l’autore del De occulta philosophia e Paracelso, medico e alchimista. Come astrologo fu consultato e tenuto in grande considerazione da molti potenti e sovrani del suo tempo, una su tutti Caterina de’ Medici, che gli diede l’incarico di fare l’oroscopo ai suoi tre figli. Nominato astrologo di corte da Caterina, predisse che il marito Enrico II avrebbe trovato la morte in seguito alla partecipazione ad un torneo. Nonostante l’avvertimento, il sovrano decise di sfidare la sorte e si cimentò ugualmente in tenzone, ma restò vittima di un terribile incidente che pose fine ai suoi giorni. La morte di Nostradamus è avvolta nel mistero: sofferente da molti anni di gotta, trasformatasi poi in idropisia vera e propria, il forte accumulo di liquidi lo aveva reso sempre più dolorante e impossibilitato ai movimenti, tanto da trasformare il suo studio in una camera da letto a causa delle difficoltà motorie. In un giorno di luglio del 1566 il vate predisse al suo segretario che non lo avrebbe trovato vivo all’alba del giorno successivo, e così fu. La salma venne seppellita nella locale cappella, ma durante gli scontri della Rivoluzione francese i resti furono portati nel sud della Francia a Salon, nella chiesa di Saint-Laurent, dove riposa ancora oggi.

Nostradamus in un ritratto ricavato in un'incisione (immagine web)

Nostradamus in un ritratto ricavato da un’incisione (immagine web)

coverLe profezie di Nostradamus sono raccolte nelle cosiddette Centurie. Nelle intenzioni dovevano essere 12 centurie di 100 quartine ciascuna, ma furono effettivamente pubblicate solo 942 quartine. Le Centurie sono state interpretate in tanti modi e tante volte nel corso dei secoli, poiché le predizioni contenute non sono disposte in ordine cronologico. La modernità e il fascino di queste divinazioni stanno nella formulazione totalmente staccata dal contesto civile e sociale in cui scrisse l’Autore. Attraverso formule misteriose, anagrammi e stravolgimenti del linguaggio, lasciano intravedere avvenimenti senza tempo slegati da qualsiasi convenzione cronologica. Ciò perché da un lato Nostradamus, come tutti gli iniziati alle discipline esoteriche, non voleva che il suo messaggio fosse immediatamente comprensibile anche a chi non ne era degno; dall’altro lato, perché a quel tempo era necessario difendersi dall’Inquisizione e dalle eventuali ire dei sovrani, che certamente non avrebbero gradito profezie riguardanti il crollo dei propri imperi e casati.
Esiste l’ipotesi che le quartine in realtà contengano una storiografia del Rinascimento che narra avvenimenti storici cruciali contemporanei all’Autore. Si tratterebbe di una storiografia profetica dovuta al fatto che nel passato è contenuta l’intrinseca possibilità, cioè il segreto della previsione del futuro. C’è anche chi la definisce chiaroveggenza retroattiva: nel senso che la forma ermetica delle quartine permette di leggere la previsione come si vuole.
Secondo alcuni esegeti Nostradamus avrebbe predetto la Rivoluzione francese, l’ascesa di Hitler e anche quella di Trump; la profezia sulle Torri gemelle, invece, si è rivelata un falso, realizzato usando il suo stile. Le predizioni descrivono l’età del ferro e della macchina, scoperte scientifiche e tecniche, ma anche il tragico decadimento morale e spirituale dei popoli e dei loro capi. Le profezie sulla fine del mondo sono sicuramente le più sconvolgenti: Nostradamus ha descritto una spettacolare cometa che incendia il futuro dell’umanità con dettagli che paiono rimandare ad eventi accaduti ai giorni nostri o nel recente passato. Diversi interpreti sono concordi nel ritenere che la predizione sull’Apocalisse possa fare riferimento ad un futuro che è già iniziato: la carestia di cui si parla pare che si riferisca in maniera chiara alle nazioni meno sviluppate e alle condizioni di miseria che avanzano in tutti i paesi. Le rivelazioni sulla sorte di Roma sono solitamente legate a quelle sul Papa. Nelle relative quartine è ricorrente il tema del crollo del Colosseo, che combacia con il crollo della città di Roma (simbolo del mondo occidentale), e in generale del mondo come lo abbiamo sempre conosciuto. Vi è, tuttavia, un segnale di speranza: in alcune quartine si intravede l’uscita dal tunnel della notte nella luce intensa del giorno, in un mondo nuovo caratterizzato da pace, benessere e prosperità per tutti. Anche la follia della guerra sparirà con l’avvento di un uomo migliore in un mondo migliore. E comunque Nostradamus ci avverte che le profezie non sono ineluttabili: il corso della storia può essere cambiato dall’agire umano, secondo il volere di Dio.

Stampa

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.

*