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ALCHIMIA & DINTORNI

La medicina naturale basata sull’esperienza personale diretta di Paracelso

Paracelso e la sua "alchimia" (immagine web)

 

Paracelso e la sua "alchimia" (immagine web)

Paracelso e la sua “alchimia” (immagine web)

di Aleister

Trattato delle tre prime essenze copiaPARACELSO NACQUE in Svizzera e visse nel corso del XV secolo (non si conoscono le date precise). Il suo vero nome era Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim ma, probabilmente per comodità o per vanteria, si fece chiamare Paracelso, cioé uguale (o meglio, superiore) a Celso (Aulo Cornelio Celso), erudito romano del I secolo famoso per il suo trattato di medicina. Dal padre, medico e professore di chimica, apprese i primi rudimenti di tali materie, che poi approfondì presso l’abate ed esoterista Giovanni Tritemio. Frequentò varie università e si laureò a Ferrara. Paracelso non aveva un carattere facile, era scontroso e rozzo nei modi, e venne tacciato anche di alcolismo. Ebbe una vita movimentata e viaggiò molto (secondo la sua autobiografia giunse addirittura in India); fu medico militare e lavorò perfino in miniera, dove apprese, a suo dire, i segreti dei metalli. Insegnò all’università di Basilea, da cui poi fu cacciato per la sua opposizione alla medicina tradizionale; si trasferì a San Gallo e morì a Salisburgo, non si sa bene se per un avvelenamento da mercurio o per cause violente. Fu chiamato il Lutero della medicina per lo spirito rivoluzionario, e pare che Goethe si sia ispirato alla sua figura per il celebre personaggio del Dottor Faust.
Per Paracelso la medicina non doveva continuare a basarsi sugli insegnamenti dei grandi medici del passato (Ippocrate, Galeno, Avicenna, che a quell’epoca erano venerati nelle università come degli dei), ma sull’esperienza diretta, cioé sulla natura. Secondo la teoria aristotelica ogni cosa è composta dalla combinazione di quattro elementi: acqua, aria, terra e fuoco. Poiché l’uomo è un microcosmo che riflette e racchiude in sé il macrocosmo, tale teoria, rapportata al corpo umano, trova il suo equivalente nella teoria umorale, sviluppata da Alcmeone e soprattutto da Ippocrate. In base ad essa nel nostro organismo agiscono quattro umori principali: la bile nera che corrisponde alla terra e ha sede nella milza; la bile gialla che corrisponde al fuoco e ha sede nel fegato; il flegma che corrisponde all’acqua e ha sede nella testa; il sangue che corrisponde all’aria e ha sede nel cuore. La malattia sorge quando questi umori sono in disequilibrio; al medico, perciò, spetta ristabilire l’armonia degli umori, eliminando quelli in eccesso.
Secondo Paracelso, invece, la materia è composta da tre elementi fondamentali (tre principi): sale, zolfo e mercurio, che altro non sono se non archetipi spirituali sostanziati. Il sale è concepito come “il corpo”, lo zolfo come “l’anima” ed il mercurio come “lo spirito”; il ruolo che lo zolfo gioca in questa struttura organizzata è quello di farsi mediatore tra corpo e spirito, per dare luogo alle differenti sostanze. Ad esempio, in un pezzo di legno che brucia la parte infiammabile è lo zolfo, il fumo è il mercurio e la cenere è il sale. La malattia si manifesta quando queste tre sostanze non sono in perfetta unità ma si separano. Ciò è causato dall’azione degli Archei o Arcana, che sono spiriti incorporei presenti nella natura in grado di separare o riunire i tre principi. I quattro arcani principali sono la prima materia, il lapis philosophorum, il mercurium vitae e la tintura. Per Paracelso, perciò, non ci sono malattie incurabili: in base al principio di assimilazione (già conosciuto dagli egizi), ogni malattia può essere curata dalla stessa sostanza che l’ha provocata: una malattia causata da un veleno, ad esempio, potrà essere curata con un veleno simile, che l’alchimista trasforma in medicamento attraverso le sue preparazioni (del resto in greco pharmakon vuol dire, appunto,veleno).

Paracelso, uno dei più grandi grandi naturopata nella storia dell'Alchimia (immagine web)

Paracelso, uno dei più grandi grandi naturopata nella storia dell’Alchimia (immagine web)

Poiché ogni essere umano è dotato di un corpo astrale, ed è lì che si originano le malattie, il medico deve servirsi, oltre che delle sostanze chimiche, anche della cosiddetta magia naturale, ricorrendo anche all’astrologia per formulare le diagnosi. Chi è dominato da un determinato pianeta sarà più soggetto a determinate malattie che non ad altre (ad esempio, chi è nato sotto Saturno, archetipo dell’oscurità, sarà più soggetto a problemi alla milza).
Paracelso viene considerato l’iniziatore della spagirìa (un’alchimia che non si basa sulla trasmutazione dei metalli ma dei vegetali) e della iatrochimica (che cura le malattie con le sostanze minerali e non organiche, dato che ogni minerale possiede virtù sue proprie). La sua alchimia, quindi, è sempre finalizzata alla medicina. Viene considerato un precursore della moderna chimica farmaceutica, in quanto lui stesso si dedicò a elaborare preparati a scopo curativo (elixir), servendosi di sostanze minerali e vegetali.

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