Con "Unfold" l'artista norvegese esprime la dolcezza, il dolore e il phatos della sua anima
La musica di Synne Sanden apre un varco luminoso che ci porta al futuro
Marcello Nitti, fotografo professionista tarantino, divulgatore e studioso appassionato di cultura musicale, punta questa volta la sua attenzione su Synne Sanden e la sua musica dai molti accenti femministi.
di Marcello Nitti
Synne Sanden, l’eclettica artista norvegese, ha presentato il suo ultimo entusiasmante lavoro, dal titolo “Unfold”, il 17 Febbraio 2023, pubblicandolo per la “Nordic Records“. È un lavoro armonioso e identitario: Synne Sanden esplora infatti la sua anima e concede a noi tutti di coltivare e custodire nei nostri ricordi le sue gemme preziose, frutto di esplorazioni musicali e passione.
Espressione di vitalità? Espressione di esistenza? Espressione, direi, di coscienza, con cui viviamo in simbiosi sin dalla nascita.
Ognuno di noi ricerca quella fessura luminosa da cui ripartire per esprimersi, guardando il futuro: quel futuro che per alcuni, o molti, rappresenta un vivere semplice, lontano da prigionie, un luogo musicale ove si esplorano nuove possibilità di comunicazione, anche visive e letterarie, oltreché sonore.
Sono queste le considerazioni che si presentano ascoltando il nuovo lavoro di Synne Sanden, “Unfold“, composto di dieci nuovi brani e che segue il precedente e bellissimo “Imitation“ del 2019.
L’artista norvegese si erge con maestria e disinvoltura nella composizione e pone al centro della sua arte la plasticità dell’uso della voce. Il suo canto esprime dolcezza, dolore e infine pathos che culmina in luminose aperture verso intime riflessioni.
In questo viaggio sonoro Synne Sanden si fa accompagnare da musicisti validissimi che suonano una varietà di strumenti con cui accarezzano e portano in alto la sua espressione più intima. Oltre agli strumentisti che fanno parte della sua band, Jørgen Apeness, Julie Kleive, Henrik Schmidt e Lars Fremmerlid, si aggiungono Ellen Bødtker, che suona l’arpa in due brani, e Lise Sørensen, agli archi in buona parte delle canzoni.
Nelle rappresentazioni live di Synne Sanden scopriamo un mondo variegato di suoni dal sapore lontano e che molto bene si unisce suoi testi. L’evento live non è solo presenza, ma è anche danza, gestualità e movimenti del corpo che risultano propri dell’arte della Sanden.
Un connubio professionale lega Synne Sanden con la designer tedesca Carina Shoshtary, collaboratrice anche di Bjork, la quale disegna le maschere che la Sanner indossa durante le esibizioni live e nei video promozionali dei singoli in uscita.
Prima dell’uscita dell’album “Unfold” sono stati pubblicati due singoli che sono “Like neon” e “Firewood” , accompagnati dai rispettivi video.
Li possiamo entrambi ascoltare su youtube:
https://www.youtube.com/watch?v=dIky5rDl12Y
https://www.youtube.com/watch?v=teSKGsLYYXs
L’album “Unfold“, uscito il 17 Febbraio 2023 per la “Nordic Records“, conferma le capacità di Synne Sanden e del suo gruppo. Il risultato è unico. La fusione che nasce dal coinvolgimento dei partecipanti ha momenti di intensa ricerca interiore. Synne Sanden esprime il proprio sentire profondo in atmosfere di libera serenità e di rottura verso condizionamenti e abusi. L’artista indaga l’inconscio della natura umana per segnalare l’unicità di ciascuno di noi, in ogni aspetto, e per ricordare con estrema fierezza che la forza, intesa come volontà interiore, andrebbe usata per scopi pacifici e solidali e non per sottomettere o, ancora peggio, per imprigionare e creare sofferenza.
Synne Sanden non nasconde attraverso giri di parole il suo messaggio, quello di poter vivere il valore della propria sessualità senza imposizioni o costrizioni. Il vissuto femminile evidentemente ancora sconta zone d’ombra costellate di dolore e traumi da cui dover in qualche modo elevarsi, e con i suoi testi l’artista evoca e trasmette un pensiero di unità e di rispetto.
Ascoltando l’intero lavoro raccolgo le perle “Forced Restraint“, in puro stile “Nu Jazz”, che avvolge e delinea una nuova miscela da fondere con il cantato; “Witness“, con un intro soave à la Cal Tjader; e poi “Images“, dove il canto invocante si adagia in un tappeto sonoricamente sottile ed etereo. Continuando, germoglia la stupenda “Rubberband” con tutta la sua brillante epicità.
I brani dei due singoli “Firewood“, e “Like Neon“, svelano apertamente il messaggio di Synne Sanden, quello di essere liberi di vivere la propria intimità senza obblighi o imposizioni. “On needles” rimanda lo sguardo verso riflessi a pelo d’acqua per incontrare sè stessi. E ancora, la finale “Inhalation“, struggente, delicata, dove sussurri e abbracci danzano in armonia.
L’album è prodotto da Lars Horntveth, attuale bandleader dei Jaga Jazzist.
https://www.youtube.com/watch?v=15IGXk46yfk
https://www.youtube.com/watch?v=1p0eDlvpwbU
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