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L'ottava edizione del Premio letterario il "Borgo italiano 2024": ecco i vincitori

La nostra storia italiana in centododici opere partecipanti al concorso lucano

 

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di Oreste Roberto Lanza

ImmagineL’OTTAVA EDIZIONE è fatta. Ci sono i vincitori per le quattro categorie: romanzo inedito, edito, racconto inedito, poesia inedita. L’edizione 2024 del Premio Letterario il Borgo Italiano si avvia verso le premiazioni di sabato 29 giugno nel borgo medievale, più antico della Lucania, di Irsina. Tanti i borghi partecipanti: ben 106 con 112 opere, arrivate da nord a sud della penisola. Tante letture, diversi linguaggi esaminati, tante passioni giudicate, desideri e storie di un passato e di un presente di cui si vuole lasciare traccia.
Un premio nato per raccontare e mettere in risalto il borgo, quelli che ancora sanno raccontare una storia, delle identità, costumanze di altri tempi ma sempre attuali utilizzando la lingua del cuore: il dialetto, la vera lingua nata prima dell’italiano. Una giuria impegnata a leggere e rileggere per capire le “voci di dentro” dello scrittore edito e inedito. Molte le difficoltà ma alla fine la giuria ha saputo, anche questa volta brillantemente, far uscire dal cilindro quelli che più di tutti hanno mostrato una piccola marcia in più fatta di emozione e passione. Tutti scritti bene, tutti con il desiderio di poterli rileggere in questa estate calda in riva a un fiume o tra una brezza marina di qualche mare incontaminato. C’è Marco Maria Vilucchi per il borgo di Ortucchio, in provincia dell’Aquila, con il suo inedito “L’eredita Forti”, c’è la bravissima Luana Troncanetti, con il suo borgo di Camerino “La cuoca-Storia di un terremoto” tra il romanzo edito. Un’emozione infinita per raccontare il terremoto del 1997 che interessò l’asse dorsale montuosa degli Appennini tra Umbria e Marche. Ma c’è la Menzione speciale per il borgo di Episcopia, unico tra i 131 lucani ad avere un’entrata di un Castello che si affaccia su una piazza, della professoressa Elisa Conte Colangelo “il Tuppo e lo Chignon” storia di disagio, di donne e di un borgo da sempre sentinella del fiume Sinni. L’inedito racconto è tutto per il borgo di Pollenza, in provincia di Macerata, con “La Panchina di Montemilone” di Gabriella Zagaglia. Senza rivali alcuni la poesia inedita assegnata al comune di Santeramo in Colle “Fetegrafije de nu Sandèrme vécchje” del bravissimo Giovanni Zeverino.

Tredici i borghi lucani partecipanti

Irsina

Irsina

La terra di Lucania anche quest’anno ha lasciato il suo indelebile segno. Tredici borghi partecipanti tra Potenza e Matera che hanno esibito tra inediti ed editi pagine di intensa e appassionata scrittura. Sei editi e sette inediti (Grassano con due romanzi inediti) con due borghi arrivati in finale: Tolve e Episcopia. Un risultato di grande prestigio per la gente di Lucania, quando parla di cultura ne conosce metodi e colori per lasciare la giusta impronta. La cultura serve ma i borghi ci salveranno. Di fronte al fallimento delle città, una piazza di un borgo continua ad essere il luogo dove poter continuare a raccontare il nostro tempo che scorre, il nostro passato e la nostra identità che mai scolorisce dinanzi al pensiero liquido. Il Premio Letterario il Borgo italiano non è fatto di nostalgia ma ha l’obiettivo di fermare la memoria di quel mondo di fatica a dimensione umana. L’impegno è quello di raccontare un luogo che da tempo ha smesso di raccontarsi per imparare a pensare con la propria testa riportando alla luce una storia che ci riguarda. Ora tutti ad Irsina per un abbraccio letterario e culturale, respirando la storia del borgo. La nostra storia.

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