In un libro Susanna Schimperna elenca le intime incoerenze femminili
Le donne? “Eterne adolescenti”
di Oreste Roberto Lanza
“Non avrei scritto nemmeno una riga di questo libro se non mi sentissi e non fossi anch’io, a tutti gli effetti, un’eterna adolescente”. È l’introduzione di un semplice quanto interessante libro scritto da Susanna Schimperna scrittrice, giornalista e conduttrice televisiva romana, dal titolo Eterne Adolescenti – edito da Cairo Publishing.
Un libro che pare respingere il concetto storico del conflitto sociale tra uomo e donna e che per un senso di verità cerca di entrare nell’intimo della donna evidenziandone difetti comuni all’essere umano nel suo genere senza distinzione. “Per una volta, siamo noi, noi donne – sottolinea nell’introduzione l’autrice – a essere svelate nei nostri trucchi, incoerenze, preconcetti, pretese di una superiorità che non credo esista. A non voler crescere mi pare che oggi siano tanto le donne quanto gli uomini, o forse, addirittura, più le prime che i secondi. Perché non ammetterlo? E, soprattutto, perché non considerare questo atteggiamento come una pulsione profonda, che evidentemente risponde a mutamenti generazionali, collettivi, sociali?” Un libro o meglio un saggio che si propone di convincere il destinatario della validità delle opinioni espresse, facendo appello al ragionamento. Non solo presenta dei fatti, ma li interpreta e li spiega mettendoli criticamente in discussione. Siamo di fronte a un luogo comune: gli uomini sono, con poche eccezioni, affetti dalla sindrome di Peter Pan che li rende cronicamente immaturi, ragazzini eterni. Quindi le donne, per far fronte alle carenze del maschio, sarebbero costrette a mostrare una maturità ammirevole, faticosamente ma obbligatoriamente conquistata. Forse è giunto il momento di sfatarlo, questo luogo comune: lo scenario è ben diverso da come appare. Dovremmo ragionare sull’ipotesi che non esistano più, nella nostra ricca società occidentale, né adolescenza né maturità, ma soltanto una lunga, lunghissima post-adolescenza per uomini e donne. Per quanto riguarda queste ultime, poi, in molti casi siamo di fronte a una grande finzione: anche con sé stesse, loro interpretano ruoli da adulte quando adulte non sono. Esistono un’infinità di comportamenti, atteggiamenti, abiti mentali a dimostrarlo. L’autrice romana riesce a ben raccogliere le vere storie di donne di ogni età che non vogliono crescere, in cui tutte le lettrici troveranno una parte di sé. Sono pagine, ben 226, dove la Schimperna esplora i comportamenti e pensieri delle “eterne ragazze”. La storia di Sofia che definisce la sua appartenenza ad una generazione perduta a quelli che non stanno da nessuna parte. Impalpabili, non identificabili. Frutto forse di aver avuto troppe responsabilità al momento sbagliato. E poi le storie di Marina, Rossana, Livia, Tiberia, Enrica, Carmen, donne che lavorano, sposate, con figli, oppure single che non amano i bambini, non avrebbero mai voluto una famiglia eppure all’apparenza sembrano mature, risolte, forti, indipendenti. Un libro da leggere in maniera incondizionata e senza nessun nessun alito di pregiudizio. Forse un primo passo vero e disinteressato verso quella strada dove si possono trovare idee, osservazioni e giudizi quanto meno di verità. Un libro dove la Schimperna lancia una salutare provocazione a tutte le donne. “No all’imperativo morale di mostrarsi mature e responsabili. Possiamo essere adolescenti felici e orgogliose di esserlo, ma è necessario averne consapevolezza. Possiamo coltivare dell’età per definizione ingrata i lati magnifici: il coraggio, la curiosità, il senso di giustizia, la voglia di esplorare. Possiamo sposare anche quella mutevolezza di stati d’animo e il rifiuto di alcuni aspetti gravosi della realtà tipici dell’adolescenza, che possono rivelarsi preziosi per stare bene nel mondo”.
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