La polizia sequestra a Taranto nove quintali di cozze nere. Denunciate cinque persone
Per un piatto dal sapore del mare tra riqualificazione e vendita illegale
Nonostante il processo di rigenerazione delle cozze tarantine, assunte a nuova vita dopo gli anni bui dell’inquinamento, attraverso un oculato rilancio della mitilicoltura, continuano a persistere i problemi relativi allo smercio e alla vendita illegale dei famosi molluschi prodotti dal mar Jonio nella città dei due mari.
In una nota della polizia, si informa infatti di aver attuato nei giorni scorsi una vera azione di monitoraggio nei confronti della vendita non controllata delle cozze nere a Taranto.
Di seguito il comunicato della polizia.
«Con l’arrivo dell’estate – si afferma – e dei periodi particolarmente caldi, sempre più incisiva è l’attività della Polizia di Stato finalizzata al contrasto della vendita illegale di mitili che ha portato nella scorsa settimana al sequestro di oltre 900 chilogrammi di cozze nere e alla denuncia di cinque persone ritenute presunte responsabili del reato di commercio di sostanze alimentari nocive ed in cattivo stato di conservazione.
«Nel corso di mirati servizi, il personale del Commissariato Borgo, in collaborazione con l’ASL di Taranto, ha monitorato quelle zone dove abitualmente transitano i mezzi destinati al trasporto di alimenti ed in particolare di mitili.
«Nella zona del Quartiere Paolo VI, in Viale Cannata i poliziotti hanno individuato un furgone sospetto condotto da un tarantino di 39 anni che nel vano posteriore trasportava circa 300 kg di cozze prive di tracciabilità e in cattivo stato di conservazione.
«Dopo circa un’ora sempre nella stessa zona è stata controllata una Fiat Panda con al volante un 60enne con numerosi precedenti penali che trasportava nel portabagagli altri 100 kg. di mitili con le stesse anomalie.Nella zona sottostante il Punta Penna nel corso di mirati servizi di appostamento gli agenti del Commissariato Borgo hanno notato l’arrivo di un furgone con un giovane a bordo che dopo alcune manovre ha caricato un consistente quantitativo di cozze – di circa 2 quintali – che sarebbero state destinate ad una pescheria della provincia. Anche in questo caso l’immediato controllo ha permesso di accertare l’assoluta irregolarità dei mitili privi di qualsivoglia certificato che ne tracciasse la provenienza e la tracciabilità.
«Stessa sorte per un 37enne controllato in via Machiavelli alla guida di un furgone con all’interno 200 kg. di cozze in cattivo stato di conservazione e prive degli idonei documenti. Infine, ad un venditore ambulante di 55 anni che aveva allestito un banchetto di fortuna nei pressi dell’ospedale Moscati sono stati sequestrati altri 120 kg. di mitili che considerato il caldo e l’esposizione alla pubblica via ed al traffico veicolare erano in conservate in modo assolutamente irregolare e pericoloso per la salute pubblica».
Tutta la merce sequestrata, si informa infine, è stata distrutta con l’ausilio di un compattatore, pur ribadendo il principio della presunzione di innocenza sino a sentenza definitiva.
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