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MARTINA FRANCA - A colloquio con il professor Mario Castellana

Per una ricerca ad ampio raggio di studiosi e ricercatori di una città pugliese

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Un aspetto caratteristico del centro storico di Martina Franca (Immagine web)

Due chiacchiere con il professor Mario Castellana, noto operatore culturale di Martina Franca e in passato docente di Filosofia all’Università del Salento a Lecce, che si è reso protagonista di una iniziativa particolare per portare alla ribalta personalità di studiosi della Bianca città della Valle d’Itria.
Da una sua idea, fatta propria dall’attuale assessore alla Cultura Carlo Dilonardo e dalla Giunta comunale, il 1° agosto è stata approvata la delibera avente come oggetto “Proposta istituzionale - elenco studiosi martinesi interessati alla cultura da personalità del territorio”. A tale elenco sono invitati ad inserirsi, compilando il relativo modulo, “studiosi a livello universitario che abbiamo conseguito e che stiano per conseguire un titolo di livello 8 nel “Quadro Europeo delle Qualificazioni”. Ci può dire com’è nata l’idea di tale iniziativa?

Giuseppe Fanelli (da internet)

Giuseppe Fanelli (da internet)

«Circa un anno fa, il gruppo Umanesimo della pietra e la Società Artigiana si fecero protagonisti di una serie di incontri sul ruolo che ha avuto nella storia della nostra città la Famiglia Fanelli e fui invitato a parlare di Lelio, padre del più noto Giuseppe, figura quasi del tutto sconosciuta, che si rese protagonista a Napoli, dopo essere vissuto a Martina Franca sino al 1814, di una serie di diverse iniziative culturali in campo giuridico, storico, didattico e scientifico. Ed ho trovato non poche difficoltà nel reperire sue notizie e opere. E parliamo di un personaggio di cui è emersa nel corso della mia ricerca una levatura nazionale tale da proporre alla Treccani di farne una voce nel Dizionario biografico degli Italiani, uscita l’anno scorso. D’altronde tempo fa trovai le stesse difficoltà per avere notizie di un altro martinese, il matematico Giuseppe Battaglini che nel corso dell’Ottocento ebbe un non secondario ruolo a livello europeo nel far conoscere le geometrie non-euclidee, e fu un collega napoletano a fornirmi la documentazione necessaria per curare insieme il suo ricco epistolario. Tutto questo mi ha spinto ad organizzare qualcosa orientato, anche su sollecitazione e collaborazione di altri amici con simili interessi, a fare in modo che per il futuro ci siano i mezzi a disposizione per avere un reale quadro di studiosi martinesi, o legati a Martina in vario modo, che operano nel campo della ricerca nei diversi settori, sia in ambito umanistico che scientifico, a livello universitario e nei centri di ricerca pubblici e privati».
Come si intende procedere?
«Inizialmente l’obiettivo era quello di avere un elenco dei più giovani martinesi impegnati nella ricerca, ma lo stesso assessore alla Cultura e altri coinvolti in tale progetto – in quanto imprese del genere hanno bisogno per concretizzarsi della collaborazione di più menti – hanno ritenuto opportuno avere un elenco più completo di personalità martinesi, sia giovani che meno giovani. E dato che il Comune di Martina, come del resto si evidenzia nella delibera, considera la cultura una risorsa indispensabile nell’attuale società della conoscenza, si è reso possibile questo primo passo a livello istituzionale anche per le possibili ricadute sul terreno socio-economico; una volta che si avrà un primo ed indispensabile elenco, del resto già in corso, si è pensato di mettere su un comitato tecnico-scientifico, aperto a personalità operanti sul terreno culturale nel territorio, col compito di monitorare la situazione ed intraprendere le necessarie iniziative».
Quali possano essere alcune di tali iniziative?
«D’accordo col dottor Alessandro Montrone, coinvolto direttamente in tale progetto per il suo interesse verso figure martinesi del passato, per prima cosa si è pensato di continuare su tale strada con la riscoperta di altre personalità che nel corso del tempo abbiano dato significativi contributi nei vari campi, anche perché non si costruisce il futuro se non si fanno debitamente i conti con tutto ciò che lo ha preceduto; e Martina nel corso dei secoli ha dato i natali a notevoli studiosi molti dei quali ancora restano inesplorati e ce ne sono alcuni oggetto di studio in questi ultimi tempi: penso, ad esempio, agli studi dell’attuale arcivescovo di Lecce don Angelo Panzetta (ex docente di Storia della teologia morale e ex Preside della Facoltà Teologica Pugliese), sul nostro concittadino l’abate filosofo e teologo Pasquale Arcangelo Magli, distintosi nel corso del Settecento per aver aperto un nuovo capitolo della teologia morale. L’obiettivo è quello di organizzare eventi per far conoscere queste personalità del passato con l’eventuale ristampa critica di alcuni loro scritti; analogamente si vuole mettere in atto un percorso conoscitivo invitando gli attuali ricercatori che hanno compilato il relativo modulo e aderito al progetto, a presentare alla cittadinanza il frutto dei loro studi. Si sta pensando ad incontri di gruppo sia per conoscersi a vicenda e per avviare un dialogo interdisciplinare e sia ad personam; chiaramente a questa impresa saranno coinvolti i vari istituti scolastici, presso i quali molti di loro sono stati alunni e in tal modo potranno confrontarsi con gli studenti che potranno così beneficiare direttamente, insieme ai loro professori, dei doni della conoscenza là dove essa si produce, e possibilmente invogliarli col loro esempio a scoprire il non facile mondo della ricerca per farne eventualmente un giorno parte».
C’è qualche altra idea in ballo?
«Certamente. Dato che il tutto è in fieri, e d’accordo con l’assessore alla Cultura, i singoli ricercatori saranno invitati a donare i loro scritti alla nostra Biblioteca comunale, dove si prevede di costituire un fondo specifico per permettere in futuro a chi si interesserà della storia della nostra città di avere già a disposizione il materiale necessario; e studiarne il loro ruolo sarà un motivo d’orgoglio per tutti i cittadini martinesi e pugliesi più in generale, come è successo a me in varie occasioni a proposito di Giuseppe Battaglini, celebre sia per i meriti scientifici che per la sua battaglia, poco nota, in difesa dei valori democratici quando, ancora giovane ricercatore, si oppose nel 1849 alla revoca della Costituzione finendo col perdere il posto statale faticosamente conquistato. Tale progetto da costruire insieme può essere l’occasione per i cittadini, da una parte, per conoscere meglio il nostro passato e, dall’altra, per prestare la giusta attenzione ai ricercatori di oggi; ed essi sono invitati, pertanto, a cogliere questa opportunità e a fornire possibilmente delle ulteriori idee in tal senso che possano contribuire a migliorare e rafforzare il senso di comunità, oggi non a caso sempre più una risorsa per l’intero territorio se essa viene abbinata all’allargamento delle conoscenze di base per trasformarle così in volano socio-economico, come aveva già avvertito Lelio Fanelli grazie alla sua non comune immersione nelle idee scientifico-filosofiche del suo tempo.

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1 Commento su Per una ricerca ad ampio raggio di studiosi e ricercatori di una città pugliese

  1. Roberto Macchiarelli // 12 settembre 2024 a 19:35 // Rispondi

    Veramente un’ottima iniziativa!

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