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ILNUOVOPAESE.IT del 21/27 marzo 2024, Numero 12 (Anno XIV) - IN COPERTINA

Tutti zitti, questa è «parola» di donna

Il manifesto "Parola di donna", il laboratorio di lettura rivolto alle donne di Taranto e provincia
Il manifesto "Parola di donna", il laboratorio di lettura rivolto alle donne di Taranto e provincia

Il manifesto “Parola di donna”, il laboratorio di lettura rivolto alle donne di Taranto e provincia

«Parola di donna: violenza, linguaggi e stereotipi. Carte e norme deontologiche». È stato questo il tema di un incontro tenuto il 20 marzo scorso nel salone delle conferenze della Biblioteca civica “Pietro Acclavio” di Taranto. L’iniziativa è stata promossa da parte dell’Ordine dei giornalisti di Puglia all’interno della programmazione prevista per la formazione continua degli iscritti agli albi professionali.
«Come il giornalismo parla delle donne – si afferma nella nota di presentazione dell’evento –   e come le donne si ritrovano nei racconti della cronaca quotidiana. Femminicidi, violenze, abusi restano il lato oscuro di un Paese che sta facendo ancora i conti con visioni arcaiche e regole patriarcali. ll Global Gender Gap del World Economic Forum pone l’Italia al 79mo posto, tra i paesi con comportamenti virtuosi nei confronti delle donne. Se da una parte l’hate speech è diventata una regola anche nei confronti delle giornaliste, dall’altra diversi media inseguendo il sensazionalismo nei casi di nera, inciampano nella vittimizzazione secondaria. Fanno chiarezza le Carte e le norme deontologiche dei giornalisti, a partire dall’articolo 5/Bis del T.U. argine concreto nel perseguire i principi di lealtà, buona fede e il rispetto della verità».
Emblematici in proposito gli interventi dei relatori. Ad iniziare da quello di Silvia Garambois (giornalista Gi.U.Li.A., acronimo di “GIornaliste Unite LIbere Autonome”, un’associazione nata nel 2011), che ha parlato dell’ubiquità di molte parole che fanno rifermento a professioni e aspetti del mondo femminile (nel migliore dei casi coniugate in forma maschile, nel peggiore ignorando il punto di vista delle donne, e trasformandole con un po’ di fantasia e in forma piuttosto rocambolesca in modo “neutro”), per finire alla testimonianza appassionata di Vito Mariella, dell’Associazione “Micaela Onlus”, ente di ispirazione cattolica che opera nel campo dell’antitratta e impegnata nel campo dell’assistenza socio-pedagogica di donne immigrate vittime di tratta e grave sfruttamento. Di  Rossella Matarrese, giornalista OdG Puglia, di Brunella Zinzi, Psicologa e psicoterapeuta CAV, il centro territoriale di assistenza antiviolenza, e della giornalista Monica Golino gli altri interventi.

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