ILNUOVOPAESE.IT del 6/12 giugno 2024, Numero 23 (Anno XIV) - IN COPERTINA
«Un altro genere di forza» per le donne. Ma quale? In tre giorni si cercano le risposte
HA PRESO il via da questa mattina, in Puglia, un vero e proprio festival al femminile, ma indubbiamente non femminista poiché aperto a tutti. «Un altro genere di forza», quella delle donne appunto, si articolerà a Martina Franca (Taranto) per tre giorni, da venerdì 7 a domenica 9 giugno, tra laboratori, talk, passeggiate, presentazioni di libri e tanta musica dal vivo. Tra le ospiti di questa prima edizione Erica Mou e Alessandra Chiricosta.
«Un altro genere di forza», dunque, ma quale? Ne sapremo di più partecipando agli appuntamenti che sono in agenda in questa primo festival colorato di rosa. Ma una prima risposta la cerchiamo, da parte nostra, rileggendo alcune pagine di un libro piuttosto famoso negli anni settanta: «Sesso contro sesso o classe contro classe?», scritto da una nota femminista americana, Evelyn Reed. Nel libro si afferma in particolare che il mito dell’inferiorità delle donne scomparirà quando scompariranno le classi, poiché lo stato di soggezione delle donne deriva proprio dal tenere sotto pressione la libertà di agire e pensare delle stesse donne per assicurasi da parte degli uomini la certezza della discendenza, necessaria per non avere spiacevoli sorprese nel passaggio da una mano all’altra delle proprie proprietà private. In quel volumetto di poco inferiore alle duecento pagine si sottolinea soprattutto l’importanza nello sviluppo dell’umanità del ruolo delle donne. Le prime società videro infatti il matriarcato come principale forma di organizzazione sociale assicurando che la discendenza doveva avvenire in linea matrilineare. E in sostanza si avanzava l’ipotesi che se a comandare fossero state le donne, non avremmo avuto molte delle difficoltà legate allo scoppio continuo di guerre e del perpetrarsi di crisi economiche spesso incontrollabili. «Un altro genere di forza», dunque.
Un Altro Genere di Forza è un progetto di Sud Est Donne, finanziato dalla Fondazione Una Nessuna Centomila, realizzato in collaborazione con WenDo La Via delle Donne, il master di I livello Studi e Politiche di Genere dell’Università Roma Tre, con il Comune di Martina Franca e il Liceo Statale “Tito Livio”.
Il programma del primo festival delle donne: laboratori, talk, passeggiate, presentazioni di libri e tanta musica dal vivo
Il programma del festival, piuttosto ricco, è entrato nel vivo già da questa mattina, venerdì 7 giugno quando, alle 9.30, negli spazi del Liceo Scientifico “Tito Livio”, Alessandra Chiricosta – filosofa, esperta di Studi di Genere, storica delle Religioni e marzialista – ha tenuto un laboratorio dal titolo “Liberare il corpo-territorio. Autocoscienza combattente femminista”. Durante l’attività, rivolta a sole donne, si sperimenterà come la “forza” possa non essere sopraffazione, ma una equilibrata commistione di cura e combattimento, assertività ed empatia. Contemporaneamente, Anna La Neve della Butterfly Dance Academy, terrà il laboratorio “Le radici della terra”: un’occasione per consapevolizzare il proprio corpo attraverso la sua forza danzante liberatoria. Alle 12, al Liceo scientifico “Tito Livio”, è stata inaugurata la mostra foto-poetica “We Care”, un progetto di Diana Agàmez Pájaro e Luisa Machacón. La mostra – che raccoglie immagini fotografiche e poetiche – guarda a una diversa narrazione della vecchiaia delle donne, al di là degli stereotipi. A seguire, l’installazione “Insieme”, nata dal laboratorio di Uncinetto de “La Via delle Donne – spazio di generatività femminile”, in collaborazione con l’artista Stefania Pellegrini.
Il pomeriggio di venerdì (dalle 16) altre due attività: il laboratorio di autodifesa femminista “Wen-do” – tenuto dalle trainer Paola Cellamare, Angela Lacitignola, Sandra Patricia Zapata e la lezione aperta di autoritratto con la fotografa Delfina Todisco, volta ad esplorare la forza dell’autoritratto fotografico come strumento di autoaffermazione delle artiste nel Novecento.
Alle 20, il festival si sposta al Teatro Nuovo, per due appuntamenti imperdibili. La serata verrà infatti inaugurata dalla presentazione del libro “Un altro genere di forza” di e con Alessandra Chiricosta, durante il quale il pubblico potrà conoscere il lavoro in cui l’autrice ridisegna il maschile e il femminile e con essi la mappa del discorso sulla forza distinguendolo da quello della violenza. A seguire, l’appuntamento clou, ovvero il concerto della cantautrice Erica Mou che regalerà un live cucito su misura per il festival, tra racconto e musica, ricco di emozioni. Un evento reso possibile grazie al sostegno della Fondazione Una Nessuna e della sua alleanza con il laboratorio artistico che, in questo caso, ha permesso la presenza di Erica Mou a Martina Franca. Quella di stasera quindi sarà un’occasione unica per ascoltare una delle artiste più sensibili nel panorama attuale musicale, dalla forte indole comunicativa e in cui la capacità di scrittura si mescola alla musica, al cinema, al teatro. Erica Mou ha pubblicato sei album, con una scrittura originale che coniuga la grande tradizione cantautoriale italiana con le sonorità pop-folk tipiche del Nord Europa. Il concerto – come tutti gli eventi in programma – è a ingresso libero, fino ad esaurimento posti.
Intensa e ricca anche la giornata di domani, sabato 8 giugno: sempre dalle 9.30, presso il Liceo Scientifico “Tito Livio”, Alessandra Chiricosta terrà “Muoversi nello spazio senza chiedere permesso”, un laboratorio in cui, ancora una volta, si lavorerà sul costrutto culturale che opprime i corpi e la forza delle donne. Alla stessa ora, le volontarie dell’Associazione Tracanelupa e dell’orto sociale delle donne “Gramigna” racconteranno la loro esperienza e la loro evoluzione nell’incontro pubblico “Dove le Malerbe sono Forza. Dall’orto sociale alla scuola di formazione agroecologica”.
Alle 12 sarà la volta del momento “Un altro genere di voci: musica e versi di donne”, in cui le poesie di 12 poete pugliesi si intrecceranno con le note del violino di Didi Tartari.
Le attività riprenderanno nel pomeriggio, dalle 16, con il Laboratorio di Psicofonia: guidate da Maria Rita Chiarelli le partecipanti scopriranno questo percorso di armonizzazione fisica e psichica attraverso la voce cantata e parlata. Sempre alle 16, si svolgerà nello spazio dell’Auditorium del Liceo, il seminario “La Feminist Self-Defense (Empowering Self Defense): storia e prospettive” con Alessandra Chiricosta. L’incontro si propone di esplorare le forme e le modalità di un’Autocoscienza Combattente, che oltrepassa i limiti della semplice difesa personale, e che si propone come efficace pratica filosofica, etica, politica.
Gli eventi serali di sabato 8 giugno presso il Teatro Nuovo, avranno inizio alle 20, con il concerto lirico, realizzato in collaborazione con la Fondazione Paolo Grassi e l’Accademia di Belcanto “Rodolfo Celletti”, Donne e musica: tutta un’altra forza.
Sabato sera appuntamento con il concerto “donne e musica: tutta un’altra forza”, organizzato dalla Fondazione Paolo Grassi
Sul palco Camilla Difonzo, soprano, Miriana Lacarbonara, mezzosoprano, Violetta Petrelli, Pianoforte e la voce recitante di Ilaria Cangialosi. Un concerto pensato per celebrare le donne “in musica”, restituendo luce e voce a compositrici e musiciste che la storia – passata e presente – ha invisibilizzato. Il programma prevede musiche di W. A. Mozart, Clara Schumann, G. Rossini, J. Offenbach.
A seguire, il teatro si riempirà della musica resistente e liberatoria di DoReMIXED, il coro di attivist3 dell’associazione MiXED LGBTQIA+ che promuove la cultura queer e lotta contro le discriminazioni. Diretto da Alice Frappampina e Patrizia Adamo, il coro è composto da soprani, contralti, tenori e bassi ed è accompagnato stabilmente da chitarra e percussioni. Il loro repertorio, in continuo aggiornamento, è basato su una scelta mirata di brani rappresentativi per la comunità LGBTQIA+ e spazia da Cyndi Lauper a Kelly Clarkson, dai Queen ai Bronski Beat.
Domenica 9 giugno, infine la giornata conclusiva del festival si aprirà con la passeggiata – accompagnata da un monologo teatrale – “Il Viaggio di Penelope”: appuntamento alle 8.45 presso il Bar della Valle su via Cisternino a Martina Franca per percorrere, a piedi, un piccolo tratto nella natura e raggiungere Monte Castel Pagano, dove la Pachamama sarà pronta ad accogliere le e i partecipanti. La passeggiata sarà arricchita dalle parole di Ira Panduku, recitate da Monica Contini, con il monologo dedicato a tutte le donne che – ieri e oggi – hanno attraversato i confini, rompendo le catene dell’esperienza imposta dal loro sesso e aprirsi al mondo. Custode di questa esperienza, l’installazione “In Art P.B.”, l’opera realizzata da Stefania Pellegrini in omaggio a Pippa Bacca e della sua performance “Sposa in viaggio”.
A seguire (alle 11) si raggiungerà l’Auditorium del Liceo Scientifico Tito Livio per l’evento conclusivo del Festival “Un altro genere di forza”, ovvero la plenaria “L’elemento imprevisto della storia: Fondazione Una Nessuna Centomila. La nascita” che vedrà l’intervento di Giulia Minoli e Lella Palladino, rispettivamente presidente e vicepresidente della Fondazione Una Nessuna e Centomila. Una Nessuna Centomila è la prima fondazione a sostenere i Centri Antiviolenza, promuovere la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne utilizzando linguaggi artistici e immediati come la musica, il teatro, il cinema. In occasione della plenaria, si racconterà la nascita la Fondazione come portavoce di tutte le donne sui palchi del mondo e di come ha incrociato la vita di Sud Est Donne.
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