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ILNUOVOPAESE.IT del 1/7 agosto 2024, Numero 31 (Anno XIV) - IN COPERTINA (Ed. estiva)

Un viaggio in Italia oggi di Johann Wolfgang von Goethe alla scoperta della Puglia

Il viaggio in Puglia di (immagine internet)

di Natia Merlino

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Johann Wolfgang von Goethe (foto internet)

Chissà cosa scriverebbe o avrebbe scritto della Puglia oggi o dopo qualche anno Johann Wolfgang von Goethe nel suo Viaggio in Italia. Se Goethe avesse osato avventurarsi dalle nostre parti sfidando (così come fecero Janet Ross o Von Riedesel) il pericolo acclarato ed effettivo del brigantaggio, se la macchina del tempo (il suo viaggio fu compiuto tra il 3 settembre 1786 e il 18 giugno 1788, il libro fu invece scritto tra il 1813 e il 1817) lo avesse portato agli anni successivi all’Unità d’Italia – quando fu realizzata la ferrovia –, siamo certi che Goethe avrebbe lo stesso soggiornato in Puglia, sfatando il pregiudizio che la voleva “un itinerario non rappresentativo dell’Italia, al pari di altri affacciati sull’Adriatico”.9788811587439_0_424_0_75
Avrebbe potuto restare distaccato ai sapori e ai saperi della Puglia?
Certo non sarebbe rimasto estraneo alla presenza di Federico II che viveva nei suoi castelli di Apricena, Foggia, Castel del Monte, Barletta, Canosa di Puglia, Trani, Ruvo, Corato, Bari e Gravina, tutti ugualmente edificati con l’obiettivo, per lo meno apparente, di avere sotto controllo l’intero territorio in proprio possesso. Sarebbe sicuramente rimasto irretito dagli intrecci del barocco leccese e dei canestri garganici, dalle pareti bianche delle case del Salento e del Gargano. Ma ancor di più lo avrebbe rapito il mare sirenico che abbraccia la Puglia attorniato dalla varietà paesaggistica unica al mondo. Lo vogliamo perciò immaginare nascondersi al mondo tra le calette del litorale garganico, confermando così il suo essere uno tra i più notevoli paesaggi naturalistici d’Italia, dove poter trascorrere una piacevole vacanza.

Le meraviglie della Puglia. Torre Sant'Andrea in Salento (immagine web)

Le meraviglie della Puglia. Torre Sant’Andrea in Salento (immagine web)

Centoquaranta chilometri di costa dello sperone d’Italia offrono infatti al turista scorci sempre diversi, regalando insenature, baie, minuscole spiagge di ghiaia e di sabbia, strapiombi caratterizzati da grotte, faraglioni, falesie altissime e bianchissime, coste basse e sabbiose e torri. Come non perdersi allora tra le due punte rocciose che fanno da cornice alla Baia di Gusmay o tuffarsi dai trampolini naturali della Spiaggia di Zaiana, nella zona di Peschici? Posti incantevoli, accessibili a volte anche solo via mare, come la spiaggia della Cala, ideale per un totale relax, o la Spiaggia di Santa Croce, tra Gusmay e la Spiaggia di Bescile, che comunque preserva il turista dal caos. Spostandoci verso Vieste, nascondendoci tra le grotte, entra nell’approdo naturale della Spiaggia di Portogreco, o nella suggestiva nicchia sabbiosa e rocciosa della Spiaggia dei Colombi, attorniata da pini.
Addentrandosi tra ulivi, trulli e cattedrali, si rituffa nel percorso adriatico che lo porta a Torre dell’Orso, ricca di lidi, e alla sabbiosa San Foca. Eccolo ora, scendendo ancora lungo la costa e prendere, presso la scogliera di Conca Specchiulla, le spiagge di Torre Sant’Andrea da due scogli, Tafaluro e Mbrufico, adatti per fare tuffi), di San Giorgio e di Frassanito permettono ancora giornate di mare. Un po’ di svago nella spiaggia degli Alimini – deve il suo nome alla presenza nell’entroterra di due laghi collegati da un canale, all’interno di un’oasi protetta – tra stabilimenti balneari attrezzati, acqua-scooter, bar, ristoranti, discoteche e altro ancora, per poi riposarsi e ossigenarsi nella pineta alle spalle dei lidi, e anche nel lido attrezzato della Baia dei Turchi (il suo nome è legato allo sbarco saraceno del 1480). Eccolo ora nell’incantevole Baia di Santo Stefano, dai piccoli lidi, per poi arrivare all’insenatura del Canale del Càfaro.
Non può mancare infine un giro culturale nella città di Otranto, che gode anche di un’eccellente qualità delle acque e di una straordinaria bellezza del paesaggio. A sud di Otranto vi è da ammirare gli scogli degradanti sul mare e da sostare a Baia delle Orte, a Punta Palascia (il punto più orientale d’Italia, su cui sorge l’omonimo faro), Torre Sant’Emiliano. In particolare, Goethe sarebbe attratto da Porto Badisco, che è sì meta turistica di grande interesse storico-paesaggistico, definito dai geografi un “fiordo in miniatura”, paesino caratterizzato da varie calette di rara bellezza, da cui è possibile accedere al mare e godere di un’acqua cristallina: il Porticciolo, le Tagliate, Porto Russo, ma è anche legato alla storia mitologica che racconta fosse il primo approdo di Enea dopo la fuga da Troia. Ma a Porto Badisco custodisce anche migliaia di graffiti e dipinti risalenti al IV millennio a.C. racchiusi nell’anfratto sotterraneo di Grotta dei Cervi. Proseguendo a sud, ci si imbatte in un tratto di costa tra i più suggestivi del Salento. Si possono ammirare qui, come in tutto il litorale otrantino, le strutture difensive costruite nel XVI secolo per difendere il territorio dagli attacchi saraceni. Si giunge quindi a Santa Cesarea Terme, località tipica per il turismo termale grazie alle proprietà terapeutiche delle sue acque sulfuree. Tra Castro, Marina di Andrano, Tricase, arriva ad aprire la porta del mare Santa Maria di Leuca.

Il viaggio in Puglia di  (immagine internet)

Il viaggio in Puglia di Jahann Wolfgang Ghoethe  (immagine internet)

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