Ripensando a quei semplici giochi di strada dei bei tempi andati
Una tavola, due assi perpendicolari e due cuscinetti: il divertimento è assicurato
di Natia Merlino
MENTRE CI si approccia pian piano alla scuola, ci si lascia ancora qualche ora di svago per giochi in strada.
La strada! Un tempo luogo di vita, di amicizie, di sport. Era il luogo dove ci si incontrava e si scontrava (spesso), dove si formavano i caratteri. Lì avveniva una sorta di selezione naturale.
Il gioco per strada era affidato a elementi naturali, gli stessi nomi dei giochi riflettevano una vita semplice. Qualche esempio?
’U carrucc: è un elementare attrezzo semovente (1 m. x 40 cm.) costruito con una tavola e due assi perpendicolari: uno posteriore e l’altro anteriore. Alle estremità di quello posteriore venivano montate due ruote generalmente costituite da vecchi cuscinetti a sfera racimolati tra gli scarti dei fabbri. L’asse anteriore invece era sterzante e doveva essere più largo della tavola per consentire l’appoggio dei piedi per le sterzate. Sotto il perno di fissaggio dell’asse anteriore veniva fissato un terzo cuscinetto a sfera e l’abilità consisteva nel renderlo resistente agli scossoni delle buche che disseminavano quasi tutte le strade del paese. Generalmente si giocava in coppia, un concorrente seduto a fare da guidatore e l’altro a spingere fino a quando non concordavano il cambio. Così, alternandosi nei ruoli, i giovani trascorrevano ore ed ore a fare baccano con i cuscinetti che rotolavano sulle strade per lo più pavimentate in pietra. C’era anche la possibilità di correre da soli ma con il rischio di risalire caricandosi il “carruccio” molto pesante. E viaaaa… a correre all’impazzata per le vie del paese! Ma i freni??? Semplice, erano le scarpe!
In alcuni paesi della Puglia, negli ultimi anni, questo gioco è stato ripreso come evento da proporre in manifestazioni estive ed ha ottenuto grande successo. Si pensi ad esempio al “GRAND PRIX dei Carrucci” targato “MOVIDAUNIA APRICENA” del 2019, facendo sfoggio di sé tra le strade di Apricena e Poggio Imperiale.
Una vera e propria gara, con regole ben precise, che ha riscosso grande successo, in quanto i più adulti hanno rivissuto la loro infanzia e le nuove generazioni hanno apprezzato questa particolare gara su pista. Diverse squadre si affrontano in una corsa che viene disputata intorno al viale per 3 giri ed un percorso totale di 2,5 chilometri, con l’obiettivo di vincere il trofeo “CARRUCCI GRANPRIX” assegnato al “carruccio” e alla relativa squadra che taglia per prima il traguardo. La caratteristica di questa gara è che la spinta è fatta a staffetta dai restanti 9 concorrenti che compongono la squadra oltre al pilota.
Sano divertimento di una società semplice, un momento del passato che si riaffaccia nel presente per essere proiettato nel futuro dalle piccole generazioni che assisteranno. Dai preparativi al raduno, dalla partenza alla corsa, agli incitamenti, al fiato sospeso, dall’impegno profuso dai partecipanti all’esaltazione per la vittoria!
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