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ALCHIMIA & DINTORNI

Una terza forza per agire sulla materia. La tesi di Gustavo Rol che si credeva grondaia

Gustavo Rol (immagine web)

di Aleister

Gustavo Rol (immagine web)

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 cover copiaGustavo Adolfo Rol nasce a Torino nel 1903 in una famiglia benestante. Partecipa alla Grande Guerra e dopo il congedo gira l’Europa in qualità di dipendente della Banca Commerciale, che suo padre aveva contribuito a fondare. A Parigi conosce la sua futura moglie: Elna Resch-Knudsen, norvegese, nipote di un ministro, di cui Rol andava molto orgoglioso; dal matrimonio nasceranno due figli, prematuramente scomparsi. Alla fine degli anni ‘30 si trasferisce a Torino, dove resterà fino alla morte. Il periodo parigino è cruciale nella sua vita, poiché le sue ricerche sfociano in una scoperta per lui fondamentale: scriverà sul suo diario: «Ho scoperto una tremenda legge che lega il colore verde, la quinta musicale ed il calore. La potenza mi fa paura. Non scriverò più nulla!». Secondo questa legge dall’interazione tra il colore e il suono nascerebbe una terza forza capace di agire sulla materia. Durante il suo soggiorno in Francia, Rol assiste ad una guarigione a Lourdes che lo fa cadere in un periodo di crisi profonda che lo porta a rifugiarsi in un convento; ma la madre lo esorta ad uscire dall’isolamento e a sfruttare le sue doti per fare del bene al prossimo: comincia, così, la sua carriera di “sensitivo”. Conosce, tra gli altri, Einstein, Croce, Fermi, Picasso, Dalì, D’Annunzio, Cocteau, Krishnamurti; anche i Capi di Stato di molti paesi desiderano chiedergli consiglio: De Gaulle, Mussolini, Pio XII; Hitler ordina ai suoi di condurlo a Berlino, ma per ben tre volte gli uomini del Duce lo nascondono alle SS. Durante la Seconda Guerra mondiale Rol, Capitano degli Alpini, salva molti partigiani dalla fucilazione, offrendosi di tenere i suoi esperimenti davanti agli ufficiali tedeschi in cambio della vita dei prigionieri. Dopo la morte del padre Rol lascia l’impiego in banca, che aveva intrapreso solo per compiacere il genitore. Di carattere schivo e riservato, vorrebbe fare il giornalista, ma poi decide di dedicarsi al commercio di oggetti antichi, per i quali aveva sempre avuto una grande passione. Apre, durante la guerra, un negozio di antiquariato che tiene fino agli anni ‘60, quando decide di dedicarsi a tempo pieno alla pittura (si dice che fosse in grado di dipingere senza toccare il pennello), all’approfondimento dei suoi studi e all’aiuto del prossimo. Non è ben chiaro, comunque, da dove Rol abbia tratto i mezzi per il suo sostentamento, dato che non si è mai fatto pagare quando ha aiutato le persone che si rivolgevano a lui. Dagli anni ‘50 in poi la sua casa è meta privilegiata di altri personaggi famosi: Federico Fellini, John Cage, Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni, Nino Rota, Alberto Sordi, Franco Zeffirelli, Giorgio Strehler, Giovanni Agnelli, Cesare Romiti, Vittorio Gassman e tanti altri, compresi due Presidenti della Repubblica come Saragat ed Einaudi. Sempre negli anni ‘50 incontra la regina Elisabetta che, a quanto pare, desiderava mettersi in contatto con lo spirito del padre, Re Giorgio VI. Di questo periodo è anche l’incontro con Padre Pio, del quale Rol, credente e cristiano, era molto devoto. John Fitzgerald Kennedy, nel suo unico viaggio in Italia da presidente, viene appositamente a Torino per incontrare Rol. Nel 1981 il presidente Reagan lo ringrazia per aver contribuito alla liberazione del generale americano Dozier.
Dalla metà degli anni ‘60 in poi Rol è richiesto da molti centri di parapsicologia per mettere alla prova le sue capacità. Tuttavia egli non acconsentì mai a volgarizzare ciò che riteneva espressione delle più alte vette spirituali raggiungibili dall’uomo, e quindi non si sottopose mai a controlli scientifici “profani”. Lui, infatti, non parlava di facoltà ma di “possibilità provenienti dallo spirito”, fenomeni che si manifestano improvvisamente e non a comando. Alla fine degli anni ‘70 incontra il giornalista Piero Angela, in cui Rol, ormai anziano, spera di trovare una persona in grado di mediare con la comunità scientifica, rendendola partecipe delle sue conoscenze, al fine di avviare una analisi seria e costruttiva di quelle prerogative date all’uomo nel momento in cui intraprende un rigoroso percorso spirituale e conoscitivo. Purtroppo, però, Angela, prevenuto nei confronti di tutto ciò che riguarda la sfera del trascendente, preferì liquidare la questione ritenendo che si trattasse solo di semplice, per quanto elegante, illusionismo. Tale comportamento lasciò Rol amareggiato e deluso, tanto che negli ultimi anni della sua vita si chiuse nel riserbo. Morì all’età di 91 anni.
Io sono la grondaia è il primo ed unico libro basato interamente sugli scritti di Rol; il volume, infatti, raccoglie gran parte dei suoi diari, delle sue lettere, pensieri e poesie, illustrati da fotografie di famiglia e riproduzioni delle sue pagine manoscritte. Il titolo deriva dal fatto che egli amava definirsi ‘la grondaia’ in quanto come questa convoglia l’acqua che cade sul tetto, lui si riteneva soltanto il canale di forze più grandi che operano intorno a noi.

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